Gli operatori del progetto Sprar “Farsi prossimo” gestito dalla Fondazione San Giovanni Battista hanno dedicato una giornata alla scoperta delle bellezze del territorio ibleo. “Abbiamo pensato – spiega Antonello Licitra, responsabile del progetto del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati – di accompagnare i nostri ospiti nell’area della Riserva naturale di Randello. È stata una bella occasione per far conoscere loro una zona di grande bellezza naturalistica e per impiegare una giornata in modo speciale. È stato un modo, inoltre, per incentivare il dialogo e l’unione con gli operatori del nostro progetto”. La riserve naturale di Randello è un luogo speciale. Punto di approdo per alcuni sbarchi di migranti e luogo in cui, spesso, molti di essi trovano impiego, più o meno regolare, nei lavori in serra. La gita, dunque, racchiude tanti significati. “E’ importante – aggiunge Tonino Solarino, presidente della Fondazione che gestisce 5 progetti Sprar in provincia di Ragusa – che ci siano sempre più occasioni per fare incontrare i richiedenti asilo con il territorio che li ospita. Quello che intendiamo promuovere, anche attraverso semplici attività come queste, è l’incremento di momenti di conoscenza tra chi vive in questa provincia. La presenza dei migranti non deve essere legata solo ad immagini e stereotipi penalizzanti. Gli ospiti dei nostri centri sono, innanzitutto, persone che hanno un grande desiderio di inserirsi nel contesto in cui stanno vivendo. Il nostro compito è favorire questo percorso in un’ottica di reciproco arricchimento”.
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