“Sicuramente i panettieri, nelle prossime settimane, non potranno mantenere il costo del pane al prezzo attuale”. E’ quanto asserisce Salvatore Normanno, presidente di Assipan Sicilia aderente a Confcommercio. “I panificatori – dice Normanno spiegando le motivazioni di quella che si annuncia una drastica decisione – sono consapevoli che un possibile rincaro danneggerà pesantemente i consumatori ma, purtroppo, non sarà possibile contenere gli aumenti all’interno dei bilanci aziendali, in quanto gli stessi sono determinati dalla congiuntura internazionale. Gli aumenti della forza motrice (energia elettrica e gas) e della tassazione sono stati assorbiti, fino ad oggi, dalle aziende. Infatti, l’impennata dei prezzi all’ingrosso del grano duro registrata, nelle ultime settimane, dalla Borsa merci telematica italiana per i cereali delinea un reale sconvolgimento del mercato all’ingrosso. I rialzi del prezzo sono determinati dai raccolti inferiori allo scorso anno in Canada e nell’Unione Europea”. “Anche il grano – chiarisce ancora Normanno – è soggetto alle fluttuazioni del mercato, come l’oro e il petrolio. Il prezzo della benzina è determinato dal prezzo del petrolio. Il prezzo della farina e di conseguenza del pane è determinato dal prezzo del grano sui mercati mondiali delle borse. I prezzi del grano, affermano gli analisti finanziari, rimarranno alti e suscettibili di aumento, almeno fino al primo semestre del 2015, e ci si dovrà impegnare molto per reperire grano duro su mercato mondiale”.