Mentre l’opposizione chiede di sospendere l’affidamento del servizio relativo alla mensa scolastica, i carabinieri forniscono i dettagli di quanto denunciato da alcuni genitori e operatori scolastici in merito al ritrovamento di una pagliuzza d’acciaio in un piatto di pasta e piselli, a Marina. Questo il testo del comunicato dei carabinieri. “I militari della stazione carabinieri di Marina di Ragusa sono intervenuti presso la scuola dell’infanzia di Marina di Ragusa a causa di un disguido nel servizio di refezione scolastica. A quanto pare, presso la scuola di via Portovenere, proprio a poche decine di metri dalla caserma, ogni giorno due genitori a rotazione presenziano unitamente agli insegnanti alla consumazione del vitto da parte dei bimbi. Ciò al fine di verificare che gli alimenti consumati siano conformi a quanto previsto dal capitolato d’appalto. Mercoledì, intorno alle ore 12.00, una mamma ha telefonato dalla scuola al Nucleo antisofisticazioni e sanità Carabinieri di Ragusa per segnalare un corpo estraneo nel piatto. Il comandante del Nas ha immediatamente chiamato il comandante della compagnia Carabinieri di Ragusa, che, per l’Arma territoriale ha competenza sulla frazione rivierasca per tramite della locale stazione. I militari di Marina, quindi, dopo pochi minuti erano sul posto con fotocamera alla mano e hanno fotografato il piatto e il corpo estraneo. Quest’ultimo altro non era che un filo di ferro della lunghezza di due centimetri, che è stato adeguatamente repertato e sottoposto a sequestro penale. Nel frattempo la maestra, d’intesa col dirigente scolastico, non distribuiva i primi piatti che venivano visionati uno ad uno dai carabinieri senza però trovare altri filamenti o altri corpi estranei. Il verbale di sequestro è stato trasmesso al Procuratore della Repubblica, Carmelo Petralia, per la convalida. I militari dell’Arma stanno valutando se denunciare il titolare, o i titolari, della ditta appaltatrice del servizio di catering scolastico per il reato di “distribuzione per il consumo di sostanze alimentari insudiciate”. Condotta che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, prevede la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno o dell’ammenda da 2.582 a 46.481 euro. C’era stato peraltro un noto caso analogo presso una scuola di Ispica che era arrivato fino in Cassazione. In un piatto di pesce e patatine fritte fornito alla mensa di una scuola primaria era stata trovata una mosca morta. La titolare della ditta appaltatrice era stata condannata al pagamento di circa 2.500 euro di ammenda, pena confermata anche dalla Suprema Corte. Dopo le varie voci sparsesi e susseguitesi nelle ultime settimane relativamente a problemi presso le mense scolastiche, non solo l’attenzione dei genitori s’è innalzata, ma anche quella dei carabinieri, sia della territoriale che del Nas, che già qualche giorno fa erano intervenuti su richiesta di una mamma allarmata dallo strano colore di una fetta di prosciutto. Tale alimento, unitamente ad altre vaschette della stessa partita sono al vaglio dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico dove i Carabinieri del Nas le avevano consegnate. Al momento l’Istituto non s’è ancora espresso in merito”. E’ ovvio che spetterà ai carabinieri valutare tutti gli aspetti della vicenda.