“E’ bello immaginare la cultura come una donna senza volto, immaginare che ciò che di solito sembra inutile è invece utile”. E’ questa una delle straordinarie frasi con cui la professoressa di latino e greco Maria Concetta Campo ha reso l’idea dell’importanza del Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa. La giornata di orientamento organizzata dalla preside Nunziata Barone e dalla professoressa Maria Grazia Di Bartolo, è stata una splendida iniziativa, non solo per i ragazzi delle scuole medie, ma anche per noi. Avete capito bene, siamo studenti del Liceo Classico e chi meglio di noi può capire come ci si sente a frequentare questo istituto? Infatti tutti sanno che, essendo un liceo, anche il nostro richiede un impegno non da poco; ma proprio noi che lo viviamo, sentiamo il bisogno di affermare quanto sia invece gratificante ciò che ci dona. Ma abbiamo volentieri lasciato la parola a dei “veterani” di questo istituto, uomini e donne che si sono guardati un attimo indietro e hanno riconosciuto al Liceo Classico il merito di aver dato loro la forma mentis di cui avevano bisogno. Grandi persone senz’altro: Michele Arezzo, scrittore di successo, ha capito che l’uomo moderno ha la certezza della ragione nel progresso scientifico, ma non è nulla senza quella carica di emotività che ci rende vivi e si risveglia leggendo una poesia di Leopardi. Il fratello Peppe Arezzo, celebre musicista, non dimenticherà mai i suoi giorni in questo liceo e già si è commosso ritornando nei luoghi dove dopotutto è cresciuto; perché su questo tutti hanno convenuto: il Liceo Classico ti apre la mente, ti porta un passo più avanti degli altri (per essere in tema, quel quid in più) e ti prepara al mondo, anche stando a tradurre greco la sera nella tua stanza, quando uomini del passato ti trasmettono il loro sapere e ti arricchiscono di una saggezza immortale. L’avvocato Giuseppe Cassì ha sempre amato il basket, e nonostante si affermi che il Liceo Classico porti a rinunciare alle passioni, lui è l’esempio vivente che non è così: ha infatti coltivato il suo amore per lo sport fino a 30 anni. Ma non basta: sfatiamo anche il mito dell’inconciliabilità tra Liceo Classico e mondo scientifico; la sfavillante carriera dei due medici Antonino Nicosia e Giorgio Sallemi dimostra quanto invece questi studi aprano le porte a qualunque si voglia intraprendere; e non solo perché capirai i termini medici, ma perché svolgerai una professione così importante con lo spirito giusto e sani principi. Ma ovviamente non potevamo mancare noi, studenti attuali, che abbiamo “prestato” i nostri volti per un video di presentazione della scuola e degli insegnanti, abbiamo messo in scena una parte dell’Antigone di Anouilh, grande successo del nostro gruppo teatrale, recitata da Luca Gharsallah e Giulia Acquasana, e infine abbiamo allietato il pubblico con le note del gruppo musicale dei fratelli Matteo e Giovanni Cutello, Matteo Armenti, Sebastiano Perremuto e Marco D’Angelo. Che dire insomma, uno splendido pomeriggio: torni a casa più felice quando hai festeggiato con persone che davvero condividono le tue scelte, mostrando anche le capacità delle nostre eccellenze. Ma ovviamente, come ha riferito lo psicologo Cesare Ammendola, se i sentimenti sono gli stessi a distanza di anni, è pur vero che la società è cambiata; e proprio il Liceo Classico serve più che mai a risvegliarla e rivitalizzarla valorizzando la cultura, che non è poi inutile, ma come il volto di una donna, è quello che ti cambia la vita.
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