Diversi Comuni iblei continuano ad applicare alle imprese la tassa sui rifiuti pure sulle aree in cui si effettuano attività artigianali e di magazzino. La Cna provinciale di Ragusa si adopera da tempo affinché si operi invece secondo quanto previsto dalla legge. Infatti, la tassazione di quelle aree, in palese contrasto con le disposizioni normative, costituisce un doppio onere per le imprese in quanto le stesse, oltre a dover pagare una tassa per un servizio non reso da parte del Comune, sono costrette a sostenere ulteriormente i costi per il corretto smaltimento dei rifiuti speciali prodotti. Il regime di incertezza ha certamente costituito un “alibi” per i Comuni che, pur di far quadrare i conti, non hanno potuto o voluto ascoltare le ragioni che la Cna ha più volte manifestato. I punti salienti della questione, adesso, sono stati evidenziati in una nota del ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel testo si ribadisce che: “la normativa va intesa nel senso di consentire una tassazione più equilibrata e più rispondente alla reale fruizione del servizio, evitando l’applicazione della Tari nelle situazioni in cui il presupposto del tributo non sorge, come nel caso delle superfici di lavorazione industriale o artigianale”; e, ancora, “il verificarsi della condizione della produzione in via continuativa e prevalente della produzione di rifiuti speciali determina l’esclusione della Tari dalle superfici produttive di tali rifiuti”. Sulla scorta dei chiarimenti in questione, che non lasciano spazio alcuno alle interpretazioni e che confermano la più volte rappresentata posizione, la Cna provinciale di Ragusa intende continuare a tutelare con fermezza gli interessi ed i legittimi diritti delle imprese del territorio. In tal senso l’associazione di categoria avvierà con tutti i comuni della provincia un serrato confronto allo scopo di verificare la corretta applicazione della tassa e di ridefinire i regolamenti affinché gli stessi tengano conto delle indicazioni che il ministero ha chiaramente espresso.