“Esprimo la mia più profonda gioia personale per monsignor Montenegro, grandissimo e fraterno amico, oltre all’immensa gratitudine per i valori e le iniziative a favore dei malati e delle varie forme di fragilità che mi trasmesso negli anni in cui ha svolto (fino a pochi mesi fa) il ruolo di assistente regionale dell’Ufficio per la Pastorale della Salute”. Lo dichiara don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano di Ragusa per la Pastorale della salute, nella qualità di vice direttore regionale dello stesso ufficio, dopo che Papa Francesco ha annunciato che mons. Montenegro sarà nominato cardinale. “Più volte – aggiunge don Occhipinti – mons. Montenegro è stato presente a Ragusa per alcune tematiche e problematiche riguardanti l’ambito sanitario a cui hanno fatto seguito iniziative concrete dell’Ufficio a favore di malati, anziani, emarginati oltre alle varie forme di fragilità presenti sul territorio. A lui dobbiamo anche la presenza nella nostra diocesi del volontariato in ambito parrocchiale, sanitario e nelle case di riposo e per ultima l’istituzione della cappellania ospedaliera (una realtà in crescita e molto operativa). Un vescovo semplice, umile e a servizio degli ultimi. Quando ci mettevamo in contatto, lui era semplicemente don Franco. Ho apprezzato molto un suo consiglio circa la Pastorale dei Malati: “Perché nei momenti forti dell’anno liturgico non vai con i tuoi volontari a celebrare messa nelle case di ammalati cronici che da tempo sono impediti nelle proprie abitazioni con i familiari?”.Consiglio che ho messo in pratica quest’anno durante l’Avvento. E’ stata un’esperienza unica e carica di umanità che mi ha fatto vivere intensamente e nella solidarietà il Santo Natale. Mons. Montenegro si è certamente distinto per la sua carità pastorale e il servizio agli ultimi e agli emarginati. A nome mio e dei componenti dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, porgiamo gli auguri a don Franco per il suo nuovo servizio alla Chiesa a favore delle persone fragili, dei migranti, dei poveri e degli ultimi. Grazie don Franco, per l’esempio fatto di umiltà e di concretezza che è riuscito a trasmettermi in questi preziosi anni sotto la sua straordinaria guida”.
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