La scelta del Sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, di avere sospeso la proposta di Giunta per il Consiglio Comunale di recepimento delle norme introdotte dal Governo Renzi che ha modificato i criteri per l’applicazione dell’esenzione IMU sui terreni agricoli trova la piena condivisione da parte del Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono. “Si tratta – spiega il Presidente Iacono – di nuovi criteri normativi che pongono il Comune di Ragusa, per la prima volta, a dover versare l’imposta per i terreni agricoli. La scelta quindi di attendere il pronunciamento per la trattazione collegiale della richiesta di annullamento del decreto interministeriale del 28.11.2014 dinanzi al TAR Lazio previsto per il 21 gennaio 2014 è stata difficile ma giusta. Difficile perché il governo Renzi tagliando ai Comuni 350 milioni di euro del fondo di solidarietà ha effettuato un minore trasferimento al Comune di Ragusa di 1.400.000 euro, imponendo, – a compensazione – l’istituzione dell’IMU per i terreni agricoli. Il risultato è quindi la mancanza di ulteriori somme che erano state previste in bilancio ed è legittima la preoccupazione dell’Assessore al bilancio. Il metodo del governo centrale è incommentabile. Ti tolgo ciò che è dovuto ed atteso per imporre nuove tasse con effetto retroattivo e con scadenze immediate. E’ quindi doveroso – afferma il Presidente del Massimo Consesso di Ragusa Giovanni Iacono – opporsi con tutti i mezzi leciti e democratici che la Costituzione garantisce, ad una norma che è irragionevole per i criteri utilizzati, produce effetti pesanti ed imprevedibili per i bilanci già approvati dai comuni con pesanti, inevitabili, conseguenze per l’erogazione dei servizi ed è ingiusta e grave per l’inusuale effetto di retroattività. La fondatezza di tali ragioni sulle ‘falle’ della norma è stata già colta nel primo pronunciamento del TAR Lazio ma il problema non è ovviamente risolto. Faccio quindi un accorato appello alla mobilitazione; Sono certo infatti che il Consiglio Comunale di Ragusa sarà unito insieme al Sindaco per una battaglia comune con gli altri Sindaci, Consigli Comunali, ANCI Sicilia e con le altre ANCI regionali, con i parlamentari nazionali e regionali e le organizzazioni agricole di categoria affinché tale errata ed ingiusta imposizione, venga definitivamente eliminata”- conclude Giovanni Iacono.