“Essendo pronto solo un terzo dei Comuni in tutta Sicilia, si rischia di perdere un’altra grande occasione. E lo stesso dicasi nell’area iblea dove si prevede la stessa percentuale. Le elaborazioni progettuali stentano ancora a decollare. E le opportunità di attingere a bandi e finanziamenti europei saranno dirottate su altri territori. Ma è mai possibile?”. Lo dicono il presidente provinciale dell’Unione Cna Installazione e impianti, Maurizio Scalone, con il responsabile provinciale, Vittorio Schininà, a proposito della predisposizione degli adempimenti per il Paes, il piano di sostenibilità energetica che ogni territorio era stato chiamato ad allestire per avere la speranza di accedere agli ingenti fondi europei messi a disposizione della Sicilia per la presentazione di quanti più progetti a livello territoriale. “La proroga che era già stata formalizzata nell’agosto scorso – continuano Scalone e Schininà – concede di fatto tempo fino al prossimo 31 gennaio. Significa che chi ha lavorato, in questo periodo, anche se non è ancora pronto, per trovare gli accorgimenti adeguati, potrà eventualmente usufruire della cosiddetta proroga tecnica. Di fatto sarà favorito chi ha quasi inserito tutto nella piattaforma. A quanto ci risulta, purtroppo, ci sono enti locali territoriali dell’area iblea ancora in alto mare, nonostante le ripetute sollecitazioni che, a questo riguardo, abbiamo rivolto loro, in maniera ripetuta anche a costo di sembrare eccessivamente pressanti, perché fossero rispettati i termini. Alla fine accadrà che, così come sembra, nella maggior parte dei casi, e parliamo della provincia di Ragusa, le scadenze non potranno essere rispettate per cui i Comuni, che lamentano difficoltà finanziarie, respingeranno in maniera volontaria l’opportunità di usufruire di ingenti somme per gestire al meglio gli aspetti concernenti l’efficienza energetica sul proprio territorio. E questa è una circostanza che testimonierebbe, ancora una volta, come l’incapacità amministrativa regna sovrana”.