Stavolta tocca nuovamente alle imprese. La tassa è la Sistri, un sistema di tracciabilità dei rifiuti mai divenuto operativo. Scrive la Confcommercio: “Le imprese iblee non possono pagare per un sistema che non è operativo. Dopo sette anni, all’assurda vicenda del Sistri si aggiunge l’ennesima beffa. Il decreto Milleproroghe contiene l’obbligo per le imprese, anche dell’area iblea, di pagare entro il primo febbraio i contributi per un sistema obsoleto che, è dimostrato, non garantisce in alcun modo la tracciabilità dei rifiuti. Non solo. Alla scadenza del primo febbraio si aggiunge anche quella del 30 aprile, per il pagamento del contributo 2015. Dopo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sulla volontà del Governo di superare il Sistri – continua la nota di confcommercio – pareva si fosse scritta definitivamente la parola fine su questa esperienza fallimentare. Non è così. Ora si chiede di pagare per un sistema la cui operatività è stata differita di un anno e che non è mai diventato effettivamente operativo, tanto che nei prossimi mesi sarà archiviato in maniera definitiva”. “Se il Governo ha compreso l’inutilità di questo sistema, non obbligando più le imprese a servirsene – aggiunge il comunicato – non rinunzia, però, a pretendere i soldi dalle imprese a fronte di un servizio inesistente”.