“Esprimo soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dei nuovi criteri di pagamento dell’Imu agricola. Si poteva fare di più? Forse. Ma intanto è arrivata una risposta che in molti attendevano”. E’ quanto dichiara la senatrice del Pd Venera Padua che, nei giorni scorsi, era stata tra le sottoscrittrici della lettera inviata al Governo, con oltre quaranta firme di senatori, in cui si chiedeva un intervento immediato per risolvere la delicata questione dell’Imu agricola. “Unitamente agli altri parlamentari del nostro partito – continua la senatrice Padua – abbiamo chiesto la proroga dei termini per il pagamento dell’Imu agricola e la rimodulazione dei criteri applicativi. Per l’anno 2014 saranno applicati i criteri di montanità così come elaborati dall’Istat e con l’applicazione di tale effetto risultano esenti tutti i comuni montani e, nei comuni parzialmente montani, vengono esentati tutti i terreni di proprietà o in affitto a imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti. Con i nuovi criteri, 3.546 comuni saranno totalmente esenti e 655 parzialmente esenti. Il termine di pagamento per chi non rientra nei parametri di esenzione è posticipato al 10 febbraio. Questa soluzione certamente rappresenta una risposta convincente per quanti operano nelle zone montane ed è un traguardo importante. Le questioni amministrative poste dai comuni – dichiara la Padua -hanno trovato una prima risposta anche se permangono le difficoltà nei comuni più piccoli per rendere operativa la fase di riscossione dell’Imu agricola. Possiamo quindi dire che, complessivamente, con il rinvio al 10 febbraio e con la rimodulazione dei criteri per il 2014, sono stati compiuti due importanti passi in avanti”.