Il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Iacono, ha inviato una nota al Prefetto e al Sovrintendente di Ragusa per segnalare, su invito di alcuni cittadini residenti a Ragusa Ibla, il gravissimo stato di degrado e di abbandono in cui versa la chiesa rupestre di Santa Domenica, limitrofa alla chiesa di Santa Maria del Gesù in Ragusa Ibla, risalente alla ricristianizzazione normanna. “All’interno della chiesa – evidenzia il presidente Giovanni Iacono nella nota – sono presenti apparati decorativi ed affreschi di particolare rilievo, risalenti al XIII e XIV secolo. La chiesa è totalmente inaccessibile ed è ricoperta, anche alla vista, da alberi, verde, fogliame, materiali di rifiuto. Da notizie attinte da questo ufficio – scrive il presidente del Consiglio comunale – il bene risulta essere stato affidato, a canone di legge, dalla Prefettura, ente gestore, alla Soprintendenza di Ragusa”. Notizie sulla chiesa rupestre di S. Domenica sono state pubblicate dal prof. Aldo Messina curatore del censimento delle chiese rupestri in Sicilia, nelle opere Le chiese rupestri del Val di Noto e Le chiese rupestri del Val Demone e Val di Mazara. La chiesa di Santa Domenica fa parte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Giovanni Iacono, che ha inviato per conoscenza la missiva anche al Sindaco di Ragusa, al Vescovo e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Ragusa, rivolge un appello alle autorità per quanto di competenza, affinché il “bene storico-architettonico-culturale venga recuperato al patrimonio della città e alla fruizione collettiva” e dichiara la piena disponibilità dell’intero Consiglio comunale a collaborare “al fine del raggiungimento dell’obiettivo comune della salvaguardia, recupero e valorizzazione della chiesa di Santa Domenica”.