La scuola di alta cucina “Nosco” sarà presente a “Identità golose”, il Congresso Internazionale di Cucina che si terrà a Milano dal 8 al 10 febbraio prossimi. In particolare, lo chef Peppe Barone, direttore della scuola di Alta Cucina terrà un incontro lunedì 9 alle ore 11 nella sala Gialla del padiglione milanese. Lo spazio che vedrà protagonista il direttore di “Nosco” è stato messo a disposizione dal giornalista e scrittore Paolo Marchi, recentemente ospite dell’Antico Convento ad Ibla per la presentazione del suo ultimo libro “XXL – 50 piatti che hanno allargato la mia vita”. Barone presenterà una ricetta particolare. “A Milano – dice lo chef – andremo a sviluppare le nostre teorie sul fare didattica in tema gastronomico. Dunque presenteremo un piatto denominato “la pastratedda”, palline di semola di grano duro frutto della lavorazione di grani antichi siciliani. Un lavoro di ricerca per la qualità applicato al pane e alla pasta”. Una scelta di eccellenza e semplicità. “Abbiamo scelto questo piatto – spiega Barone – perché sintetizza il concetto di memoria che noi portiamo avanti con la nostra scuola. La “pastratedda” ha il potere di custodire un ricordo legato al nostro territorio che noi ci limitiamo a fare riemergere attraverso la preparazione. Raccontiamo una parte di Sicilia, attraverso una ricetta preziosa e semplice”. La partecipazione della scuola “Nosco” a “Identità golose” non si limiterà solo a questo incontro. “Io e un gruppo dei nostri studenti – anticipa Peppe Barone – faremo assistenza ai grandi cuochi che si esibiranno nel parterre centrale della manifestazione. Ciò rappresenta una grandissima opportunità per i nostri allievi di confrontarsi con quello che avviene oggi nelle cucine dei migliori chef di tutto il mondo”.“Questa partecipazione – aggiunge Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – rappresenta una bella opportunità formativa per i nostri aspiranti cuochi professionisti. Un passo dopo l’altro la scuola si sta sempre più caratterizzando come punto di riferimento. L’invito al congresso internazionale di cucina ci accredita ulteriormente, premia la qualità del lavoro svolto e la qualità dei nostri formatori”.