La Cub Trasoporti solleva molti dubbi su questo mastodontico intervento. “Dall’incontro ai massimi livelli svoltosi lunedì 9 febbraio a Gela sul potenziamento della tratta ferroviaria Canicattì-Comiso, sono emerse molte incongruenze, e anche qualche paradosso. Da marzo inizieranno i lavori per la sistemazione e la velocizzazione di questo tratto di strada ferrata, per un importo pari a 35 milioni di euro. Ci dicono che da Gela a Comiso, dopo questo intervento la percorrenza sarà di “55 minuti, 10 in meno del tempo necessario oggi”. Ciò significa che oggi tale percorrenza dovrebbe essere di 65 minuti; in realtà attualmente i treni impiegano 39 minuti, come chiunque può evincere dalla consultazione dell’orario ferroviario, quindi che tipo di intervento si preparano a fare? Attendiamo una smentita da RFI, Trenitalia e Regione. Ci dicono che queste opere sono rivolte a fare affluire viaggiatori all’aeroporto di Comiso; non ci risulta però che nei 35 milioni sia compresa una bretella ferroviaria verso l’aeroporto Pio La Torre, né che vi siano progetti volti a potenziare l’abbandonata stazione di Comiso, su cui, anzi, RFI mantiene il piano di semplificazione, cioè di riduzione della stazione a semplice fermata, con il solo binario di corsa attivo. Tutto questo è in contraddizione con la propaganda sul potenziamento del traffico verso l’aeroporto. Attendiamo smentite ufficiali. Ci dicono – scrive Cub trasporti – che il progetto servirà a rilanciare il trasporto merci, attraverso un “più semplificato accesso ai poli logistici, portuali e industriali dell’intero bacino”. In realtà tutto il sistema della logistica è stato da tempo smantellato, compresa l’ultima struttura Cargo rimasta a Gela. Non esistono collegamenti con il porto di Pozzallo; lo scalo merci di Ragusa, raccordato con lo stabilimento Polimeri Europa, è chiuso dal 2008. Di che accesso ai poli logistici si tratta? Attendiamo precisazioni e rivelazioni. Di certo c’è solo – scrive Cub trasporti – che cominceranno i lavori a marzo; che verranno sistemati alcuni tratti particolarmente critici (si veda la Gela-Licata), che verranno eliminati molti passaggi a livello. Questo è un fatto positivo. Ma allora perché gonfiare con della propaganda d’occasione un semplice intervento, ancora ben lungi da rappresentare l’avvio del collegamento ferroviario con l’aeroporto, cioè la realizzazione dell’intermodalità”. Insomma per Cub trasporti c’è il rischio concreto che si spendano tanti soldi per effettuare solo un intervento di manutenzione ordinaria fine a se stesso, senza realizzare i miglioramenti infrastrutturali pubblicizzati e soprattutto senza che poi, sui nuovi binari, venga effettivamente immesso un sufficiente numero di treni a reale servizio dell’aeroporto.
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