35 milioni di euro stanziati da RFI per recuperare 20 minuti sulla tratta Canicattì-Comiso. Si passerà dalle attuali 2 ore a 1 e 40, su un tracciato del Regno costruito fra il 1880 e il 1893. Il Presidente dei costruttori, Sebastiano Caggia, manifesta tutto il disappunto della categoria. “RFI sempre più abbandona la Sicilia non garantendo neppure la continuità territoriale fra l’Isola e lo Stivale e, poi, annuncia una “rivoluzione” nei collegamenti interni che da Canicattì portano chissà quanti viaggiatori a Comiso. Ben 20 minuti in meno per percorrere una tratta lunga 119 chilometri, con un investimento di 35 milioni di Euro. Il conto è presto fatto: ogni minuto di anticipo costerà 1,7 milioni di Euro e si viaggerà alla stratosferica velocità di “crociera” di 70 Km/h! Se non fossimo in Sicilia ci sarebbero tutte le condizioni per denunciare RFI e la Regione Sicilia per circonvenzione di incapaci. La verità è che ci siamo assuefatti agli annunci, epperò gli annunci non creano lavoro, non diventano cantieri, non producono sviluppo, non generano ricchezza! …Ma siamo in Sicilia- conclude con amarezza Caggia – e tutto ciò è tollerato, oramai non ci indigniamo neppure più!”.