Un’analisi dettagliata su ciò che è accaduto a Ragusa riguardo il servizio di raccolta dei rifiuti, arriva da A Sinistra Ragusa. Pubblichiamo la nota: ” Proroghe, proroghe e ancora proroghe, cara monnezza, quanto ci costi. Inizia tutto con la determina dirigenziale del febbraio 008, che approva e aggiudica ufficialmente l’appalto all’impresa Busso che termina nel 2010. Da quel momento in poi si comincia con le proroghe del servizio di Igiene Ambientale. Fino a quando si arriva all’anno 2014, quando l’attuale Amministrazione decide di appaltare il servizio medesimo, con una gara di mesi sei, concedendo nel contempo un ulteriore proroga di mesi quattro. La gara appena citata, come tutti sanno, andò deserta. Alla scadenza della proroga, il primo cittadino decise di adottare, con una specifica ordinanza sindacale, un ulteriore provvedimento di proroga del servizio per altri cinque mesi, con scadenza 31/03/2015. Nel contempo l’amministrazione decise di affidare ad una ditta esterna la progettazione della prossima gara d’appalto (della durata di anni 7). Ci avviciniamo al termine del 31 marzo, il nuovo bando di gara non è ancora stato presentato e si va verso l’ennesima proroga. Il problema è che, dal 2011, da quando cioè con un ordinanza sindacale l’ex sindaco Dipasquale ha deciso l’ampliamento del servizio di raccolta differenziata, i servizi che in realtà si prorogano sono 2 e non 1. Sulla carta la proroga è una e riguarda solo il generico servizio di igiene ambientale, in pratica la proroga riguarda anche il servizio di raccolta differenziata. Questo, come dicevamo prima, da quando l’ex sindaco forzataliota (ora Pd), ha deciso di ampliare il servizio di raccolta differenziata allargando il bacino d’utenza. Prima di allora il servizio della differenziata era infatti previsto solo su 3 zone (Ibla, zona Cappuccini e zona S.Giovanni). Nel 2011 si è deciso di estendere la raccolta differenziata porta a porta nella città fino a comprendere un numero di 30.000 abitanti. In quell’occasione furono all’uopo assunte 39 unità, (prima utilizzate per i servizi integrativi estivi), con un contratto a tempo indeterminato part time di 18 ore settimanali. La prerogativa di questa ordinanza sindacale era che i costi dell’ampliamento del servizio (dovuti ad un incremento del costo del personale di cui sopra) dovevano essere compensati dal raggiungimento minimo del 28% di raccolta differenziata. Obiettivo che, a tutt’oggi, è ancora un miraggio. Il problema è che, fermo restando il nobile obiettivo di incrementare i volumi di differenziata, dal 2011 ad oggi, ad aumentare sono stati solo i costi e le bollette per i contribuenti. Secondo le disposizioni normative regionali e nazionali la raccolta differenziata dovrebbe oggi attestarsi al 65%. A Ragusa oggi invece siamo al di sotto del 23%. Questo potrebbe comportare per l’ente anche l’obbligo di versare delle penali per il mancato raggiungimento dell’obiettivo, con un ulteriore esborso a carico dei contribuenti ragusani. La verità è che questo ricorso sistematico alla proroga è deleterio, in quanto si proroga un servizio che (in termini di costi e benefici) è fallimentare. Ci vuole una gara, ci vuole un bando che migliori qualità ed efficienza del servizio”. A sinistra Ragusa ricorda infine che il sindacato di base Usb nel novembre 2014 ha presentato all’amministrazione comunale un progetto per eliminare il servizio notturno di raccolta dei rifiuti che, dopo l’entrata in vigore della raccolta differenziata porta a porta e del sistema degli eco-punti, è oramai obsoleto e non più funzionale alle reali esigenze della città. Il risparmio dell’eliminazione del notturno sarebbe pari a 225.000 euro annui e queste somme potrebbero essere reimpiegate per stabilizzare tutte le unità che, a tutt’oggi, sono penalizzate da un contratto part-time. Si potrebberofra l’altro aumentare le risorse in forza al centro comunale di raccolta di via Paestum che, con il sistema premiante degli eco punti, sta riscontrando un notevole successo presso i cittadini. A Sinistra Ragusa spera quindi che quella successiva al 31 marzo sia l’ultima delle proroghe e che, senza ulteriori tentennamenti, si faccia la gara in tempi celeri.