I Carabinieri di Ragusa hanno proceduto all’estradizione di Jenica Miron, di anni 48, che nel suo paese deve scontare una condanna a 12 reclusione per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, inflittagli dal Tribunale di Galati in Romania, nel 2009. Proprio quell’anno, a seguito della condanna divenuta irrevocabile, le autorità della Romania avevano emesso un Mandato d’Arresto Europeo a carico del Miron che, rintracciato a Ragusa, veniva arrestato e tradotto in carcere in attesa di estradizione. Lo stesso, però, presentava ricorso alla Corte d’Appello di Catania contro tale provvedimento, sostenendo che nel processo celebrato a suo carico in Romania, non erano state rispettate le garanzie difensive, poiché non gli era stato notificato alcun atto processuale. La Corte d’Appello però riteneva infondato il ricorso sostenendo che il processo si era regolarmente svolto, secondo le norme previste in caso di irreperibilità dell’imputato e che erano stati garantiti i principi di legge fondamentali. Anche contro tale provvedimento Jenica Miron, che nel frattempo veniva scarcerato, presentava ricorso, stavolta alla Suprema Corte di Cassazione che, però, si pronunciava rigettando definitivamente anche l’ultimo ricorso, rendendo in tal modo irrevocabile la pronuncia della Corte d’Appello di Catania, che quindi ordinava la consegnava del suddetto alle Autorità delle Romania.
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