Duemilacinquecentotrentacinque incidenti sul lavoro. Di cui sei con esito mortale. Sono i dati, riferiti a quanto accaduto nel 2013 in provincia di Ragusa. Il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, ritiene che occorrano alcune precisazioni. “Nei giorni scorsi – dichiara Santocono – si è fatto un gran parlare degli incidenti sul lavoro. Anche dopo i tragici fatti (l’ultimo a Modica) verificatisi sul nostro territorio.Invocando controlli a destra e a manca, che, giustamente, ci vogliono e costituiscono una delle ragioni di deterrenza per certi drammatici fenomeni. Sono, però, stati tralasciati alcuni aspetti. Micro e medie imprese – spiega Santocono – nella maggior parte dei casi, sono costrette a lavorare non certo mettendo da parte la sicurezza ma in maniera veloce perché il subappalto è decisamente basso. Tutto ciò accade non perché i piccoli e medi imprenditori non risultino essere formati sull’argomento o perché non ci siano i controlli. Piuttosto, la grande impresa che procede con il subappalto tende a sfruttare al massimo la situazione. E le piccole e medie imprese si trovano costrette a dovere subire questo disagio pur di lavorare, pur di portare il pane a casa. Ecco perché diciamo che i prezzi di subappalto devono essere monitorati e che non deve registrarsi un gioco al massacro sulle spalle delle Pmi. I ribassi d’asta, altrimenti, vanno ad incidere nell’esecuzione dell’opera in qualità, in quantità e in sicurezza. I dati degli incidenti del lavoro piazzano la provincia di Ragusa al quarto posto in Sicilia, ma – precisa Santocono- il numero più elevato degli incidenti sul lavoro, e lo dicono le statistiche, avviene in agricoltura. Si preferisce additare il comparto edile. Come Cna siamo impegnati a verificare il più possibile le problematiche rilevate, facendo in modo che la situazione possa, gradualmente, tornare verso la normalità. Ma bisogna che tutti remiamo verso la stessa direzione. E questo in alcuni casi non succede”.