“La Regione ha ormai totalmente dimenticato di assolvere il suo ruolo primario, ovvero dare risposte concrete ai cittadini. Ed i rappresentanti dei Comuni siciliani, prime valvole di sfogo di questa incredibile situazione, hanno ormai raggiunto un grado di altissima tensione che non può più essere ignorato”. Questo il commento dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Corallo, presente a Palermo alla conferenza stampa organizzata da AnciSicilia, per presentare le iniziative di protesta che verranno messe in atto per far fronte allo “stato di calamità istituzionale” in cui versano gli Enti Locali siciliani, specie dal punto di vista finanziario. Il 21 aprile una manifestazione regionale. “All’appello per le casse del Comune di Ragusa mancano oltre nove milioni di euro rispetto allo scorso anno – afferma l’Assessore alle risorse economiche e patrimoniali, Stefano Martorana; al taglio infatti di 1,5 milioni operato dal Governo Nazionale a settembre dello scorso anno, si è unito quello di 1,7 milioni relativo al Fondo di Solidarietà Comunale. A questo vanno aggiunti i minori trasferimenti programmati per il 2015, e la necessità di abbattere almeno una parte dell’aliquota fissata per l’Imu Agricola al fine di scongiurare il disastro totale di un settore centrale dell’economia iblea. Non trascurabile anche il grande punto interrogativo legato ai trasferimenti regionali, vista la situazione di sostanziale default più volte anticipata, nei mesi scorsi, dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei, testimoniata dall’assenza di certezze in un periodo centrale per la predisposizione dei bilanci comunali. E’ chiaro che saremo costretti a recuperare tali somme nel prossimo bilancio di previsione, per evitare la sospensione di servizi essenziali o l’insorgere di preoccupanti squilibri di bilancio”. Sulla delicata questione interviene anche il Sindaco, Federico Piccitto che dichiara: “Lo Stato e soprattutto la Regione, veri responsabili della violenta vessazione operata sui cittadini usano, ancora una volta, i Comuni come esecutori, costringendoli a contare solo sulle proprie risorse per assicurare i servizi essenziali, con sacrifici inimmaginabili. A Ragusa, per fortuna – aggiunge ancora il primo cittadino – abbiamo da tempo operato verso una vera e propria indipendenza finanziaria, ottimizzando la spesa e riducendo gli sprechi. Ma tutto questo, di fronte al silenzio di Stato e Regione, ancora non basta. E’ giunto il tempo che a Palermo qualcuno si svegli, oppure tragga le conseguenze della propria incapacità a fornire risposte. Una cosa è certa: i Comuni siciliani non rimarranno a guardare la totale distruzione, inermi ed in silenzio”.