“La volontà del vertice della Banca d’Italia di procedere alla chiusura della Filiale di Ragusa (congiuntamente ad altre 21 in tutta Italia) rappresenta un fattore di perdita secca per la collettività di un’area già penalizzata dalla propria collocazione geografica e dalla carenza di adeguate infrastrutture di comunicazione, giornalmente superate con fatica solo grazie all’intraprendenza ed alla laboriosità dei suoi cittadini”. Inizia così la nota delle rappresentanze sindacali della Filiale di Ragusa della Banca d’Italia, che rischia la chiusura. Per i rappresentanti sindacali: “La chiusura non è motivata da squilibri di bilancio dell’Istituto (non si procederebbe peraltro a nessun licenziamento del personale), bensì da fumose argomentazioni contabili e in analogia al comportamento di altre Banche Centrali, le quali, in contesti del tutto diversi e partendo da una ancor più estesa e capillare presenza territoriale, hanno provveduto ad una diminuzione del numero delle proprie Filiali”. Le rappresentanze sindacali indicano una serie di “benefici” che verrebbero a mancare qualora chiudesse la Filiale di Ragusa. “Il mantenimento della Filiale di Ragusa – spiegano – equivale a mantenere fluidità ed efficacia del Servizio di Tesoreria Statale a tutto vantaggio dei soggetti beneficiari degli ordini di pagamento emessi dalle Amministrazioni Statali locali”. Questo è solo un esempio dell’elenco di servizi che verrebbero a mancare a livello locale. Per questo – chiedono le rappresentanze sindacali – bisogna riuscire a scongiurare la chiusura della filiale.
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