I sindacati di base Flaica-CUB e USB-Lavoro privato hanno svolto la prevista assemblea presso l’impresa ecologica Busso, nella zona industriale di Ragusa. L’assemblea però non ha avuto luogo nei locali dell’azienda, ma davanti l’ingresso della stessa, in seguito al divieto apposto dall’impresa, che ha accampato motivi pretestuosi, come il fatto che i due sindacati non sono firmatari di contratto nazionale. Il sindacato dichiara: “Siamo di fronte ad un vero e proprio attacco all’agibilità sindacale e ai diritti che i lavoratori – e non le burocrazie sindacali! – si sono conquistati a prezzo di dure battaglie. L’assemblea odierna scaturiva dalla necessità di spiegare ai dipendenti della Busso il Piano di Intervento sul Servizio di Igiene Urbana che il Comune si appresta a completare e sul quale ha chiesto il parere delle organizzazioni sindacali. La mancata conoscenza del Piano ha infatti generato tra i lavoratori un certo allarmismo circa possibili licenziamenti, alimentato dalle posizioni ostruzioniste di CGIL-CISL e UIL. Fin dal primo incontro è stato detto chiaro e tondo all’assessore che nessun Piano che contemplasse tagli occupazionali sarebbe stato accettato, e nel progetto in via di definizione abbiamo notato con soddisfazione che è garantito il posto di lavoro a tutti i dipendenti dell’impresa; anzi, i 23 lavoratori part-time passeranno a tempo pieno. Questo grazie ad un Piano – scrive Cub Usb – che estende a tutta la città la raccolta porta a porta e che si base sull’attività manuale e la professionalità dei lavoratori. Se i risultati di questa novità saranno positivi, la città ne trarrà beneficio in termini di pulizia, decoro ed anche economici, mentre l’impresa che nel frattempo gestirà il servizio, in seguito alla nuova gara d’appalto, potrà accantonare il 50% del guadagno dovuto al minore conferimento in discarica, spalmandone buona parte sui lavoratori. Oggi abbiamo notato come i sindacati “firmatari” di contratto abbiamo fatto ogni sforzo per evitare che i loro iscritti prendessero parte all’assemblea esterna al cantiere; tuttavia i lavoratori presenti hanno avuto l’occasione per chiarirsi le idee e per abbandonare diffidenze e allarmismi, e siamo certi faranno opera di informazione presso i loro colleghi”.