Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno tratto in arresto Omar Karoui indiziato di tentato omicidio. Il provvedimento, emesso dal gip Giovanni Giampiccolo è scaturito dopo l’accoltellamento avvenuto a Santa Croce di Ammar Salim avvenuto la sera del 28 marzo scorso. L’episodio – ritengono gli investigatori – costituì probabilmente l’epilogo della spirale di violenza innescatasi appena una settimana prima nello stesso centro marinaro, quando, durante i festeggiamenti per la ricorrenza di San Giuseppe, i Carabinieri dovettero intervenire (e in quattro rimasero feriti) per sedare una mega-rissa scoppiata per futili motivi tra soggetti tunisini. Quattro furono anche le persone arrestate in quell’occasione, tutte pregiudicate. Nella circostanza, vennero anche sequestrate due armi da taglio, di cui una mannaia lunga più di 60 cm. Gli investigatori ritengono che gli scontri possano essere inquadrati in regolamenti di conti tra fazioni opposte coinvolte nello spaccio di sostanze stupefacenti, per la spartizione della piazza. Karoui Omar, accompagnato da un complice si presentò a casa della vittima armato di due grossi coltelli da macellaio, con la precipua intenzione di far del male a lui e al fratello Ammar Maher. Nel corso della colluttazione, Ammar Salim ebbe la peggio. Nonostante avesse tentato di difendersi, infatti, fu raggiunto al ventre da un fendente, che solo per una questione di centimetri non lese il polmone. Lo sventurato fu ricoverato presso l’ospedale di Vittoria. Le immediate indagini condotte dai Carabinieri con metodi tradizionali ed analizzando immagini registrate hanno condotto nel volgere di pochi giorni all’identificazione di Karoui come colui che ha materialmente inferto il fendente alla vittima. Karoui sentendosi evidentemente il fiato sul collo, aveva lasciato Santa Croce Camerina, rendendosi irreperibile. Fino alle prime luci di mercoledì quando è stato sorpreso, in compagnia del padre, nei pressi di un noto bar di Ragusa, e tratto in arresto.
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