L’esclusione della Ragusa – Catania tra le opere strategiche di rilevanza nazionale ha suscitato un immaginabile vespaio di polemiche. La segreteria del secondo Circolo di Ragusa dichiara di condividere la posizione della Federazione del Partito di “assumere l’impegno di ottenere nel più breve tempo possibile diretta interlocuzione per ottenere l’immediato inserimento dell’opera tra quelle strategiche. Infatti a nulla è valsa la recentissima presenza nel territorio ibleo di autorevoli esponenti del Governo Nazionale, quali sottosegretario Faraone e il Ministro Boschi, direttamente invocati dalla deputazione locale, se poi il risultato è quello di un totale disinteresse per opere strategiche per lo sviluppo socio economico della nostra provincia. Sarà la base del Partito, a impegnarsi per la realizzazione dell’opera, coinvolgendo gli organi nazionali del PD che hanno a cuore lo sviluppo della Sicilia e del nostro territorio”. Assai più critica Sel: “Se il risultato deve essere questo chiediamo alla senatrice del Partito democratico Venerina Padua di non invitare più ministri in provincia di Ragusa. Dopo le visite a Scicli e Modica di Poletti e Boschi solo brutte anzi pessime notizie per il territorio ibleo da parte del governo nazionale. Prima l’introduzione dell’Imu agricola e adesso il taglio dell’autostrada Ragusa –Catania dalle opere di importanza strategica così come leggiamo dai media per bocca del neo ministro alle infrastrutture Graziano Del Rio. Non è mistero che più volte deputati e senatori dell’isola abbiano votato contro gli interessi dei siciliani e dei ragusani in particolar modo mentre i ministri vengono a fare passerella nella nostra provincia per spiegarci il Jobs Act oppure le riforme costituzionali mentre gli interessi economici e produttivi della terra iblea e siciliana vengono colpiti in maniera diretta con i provvedimenti del governo guidati dal premier Renzi”. Interviene anche Sebastiano Gurrieri, coordinatore provinciale di Sicilia Democratica. “E’ perlomeno paradossale – afferma Gurrieri – che tra le grandi escluse dalla priorità realizzativa tra le opere che stanno andando in gare ci sia anche la SS 514 Catania – Ragusa sia perché riguarda un’infrastruttura strategica attesa da decenni, sia perché si tratta di un progetto di finanza che è solo in parte a carico dello Stato e il cui stato va ben oltre quello di opera che sta andando in gara in quanto lo scorso 7 novembre è già stata firmata la convenzione con il consorzio di imprese, dopo il completamento di tutti gli approfondimenti e le verifiche necessarie”. E conclude: “Non abbasseremo la guardia e il territorio non si fermerà a proteste formali ma rifarà tutto quello che ha fatto nel passato per smuovere la palude che ancora una volta si sta riformando attorno a questo asset strategico, proprio nel momento in cui da una parte stanno decollando le potenzialità dell’aeroporto di Comiso e, dall’altra, la Sicilia si trova squarciata da gravissimi dissesti stradali”.