Sono 109 gli ultimi migranti sbarcati a Pozzallo; c’è anche una bimba di un anno. E’ l’ultimo viaggio, quello che ha fatto accapponare la pelle a tutto il Paese, il viaggio dove il cadavere di un uomo è stato gettato in mare agli squali. Il “comandante” così come chiamato dai migranti non ha voluto collaborare con la Polizia e si è dichiarato innocente nonostante le responsabilità emerse a suo carico. I testimoni hanno riferito che l’uomo faceva parte dell’organizzazione in quanto non dimorava nei capannoni con gli altri passeggeri ma è giunto in spiaggia quando già erano tutti sul gommone. “è arrivato a bordo di una macchina con i libici, è sceso, gli hanno dato qualcosa in mano, forse il satellitare e poi siamo partiti”.L’uomo morto forse era un nigeriano. Questo il racconto degli sbarcati che hanno viaggiato senza cibo e con una piccola scorta di acqua, mentre nel barcone c’era un odore fortissimo di carburante. “Lo abbiamo visto accasciarsi, ha vomitato e poi è caduto a faccia in giù al centro del gommone; credevamo si riprendesse ma così non è stato; qualcuno appena ci siamo resi conto fosse morto lo voleva gettare in acqua ma i nigeriani non hanno voluto, hanno detto lui viaggia con noi; ad un certo punto ho visto che lo gettavano in acqua credo per il poco spazio o perché stava arrivando la barca che ci ha soccorsi”.