Slitta a giovedì, in un locale allestito appositamente nella questura di Ragusa, l’incidente probatorio per trasferire le immagini registrate a Santa Croce da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati la mattina del 29 novembre del 2014, giorno dell’omicidio del piccolo Loris, e anche nei giorni precedenti al delitto. Anche Davide Stival, papà del bimbo ucciso, ha nominato un proprio consulente di parte. Si tratta di Maurizio Scalone, titolare della “Crea”, una societa’ di impianti. Alle operazioni parteciperanno Luca Losio, perito nominato dal Gip, Claudio Maggioni, il consulente della Procura, Giovanni Tessitore, direttore tecnico della Polizia di Stato di Caserta, e quello di Veronica Panarello, mamma di Loris accusata dell’omicidio, Pierdavide Scambi con l’ausiliario Cristian Mendola. Al termine del riversamento delle immagini, che non dovrebbe durare più di una decina di giorni, i server verranno riconsegnati al Comune di Santa Croce e ai privati proprietari. Le immagini oggetto del lavoro degli esperti sono relative ai percorsi effettuati in automobile da Veronica Panarello, da dicembre detenuta nel carcere di Agrigento. E intanto la difesa continua a proclamare l’innocenza della donna. “Noi abbiamo una certezza: tramite il nostro consulente abbiamo effettuato una perizia di parte a seguito del deposito di quella del pubblico ministero e abbiamo accertato che per i parametri indicati in quella consulenza è impossibile che il bambino sia stato ucciso tra le 8.30 e le 10.00 perché, per quei dati, e soprattutto per l’assenza di macchie ipostatiche complete (che sono già complete dopo otto ore) l’orario della morte non può essere quello ma deve essere spostato in avanti almeno di due ore. Ci troveremo quindi verso le 12/12.30, un orario assolutamente incompatibile con la presenza della signora Panarello in quei luoghi. Abbiamo questa certezza che porteremo nelle sedi processuali perché vogliamo dimostrare l’impossibilità sotto il profilo materiale della commissione dell’omicidio da parte di Veronica”. E’ quanto ha detto l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, a “Mattino Cinque”. “Anche sulle fascette non siamo convinti – ha aggiunto Villardita – abbiamo già presentato questo nostro dubbio al tribunale del riesame dicendo che mancano le zigrinature su quel solco che è stato rilevato dal medico legale della procura. Faremo anche su questo la nostra battaglia”.