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22/04/2015 -

Lamentela/

Quando il delegato è in carrozzina    

disabiliRiceviamo e pubblichiamo integralmente una nota inviata da Carmelo Comisi, consulente del sindaco di Vittoria per i Diritti civili e l’accessibilità. “Oggi, in rappresentanza del Sindaco di Vittoria, mi sono recato all’Ospedale Regina Margherita, dove il Sindaco Spataro, in sciopero della fame, incontrava i dirigenti dell’Asp di Ragusa e altre personalità, per discutere e risolvere i problemi causati a Comiso dal riordino della rete ospedaliera. Non posso dire come sia andata la riunione, tenutasi negli uffici della direzione sanitaria dell’Ospedale, perché, essendo seduto su una sedia a rotelle, non mi è stato possibile accedere al piano in cui quegli uffici sono ubicati. Dopo aver evidenziato il problema al Sindaco di Comiso, per mezzo di mio padre (che mi fa da accompagnatore), non hanno comunque spostato la sede della riunione. Poco dopo la stessa sollecitazione è stata fatta anche da una giornalista, indignata del fatto che avessero scelto un luogo inaccessibile, ma nessuno si è ugualmente mosso. Oltre all’indifferenza verso le richieste di un delegato del Comune di Vittoria, che trovandosi in una particolare condizione, senza creare disordini, chiedeva (alle personalità) solo di spostarsi in un’altra stanza per potere svolgere il compito che gli era stato affidato, questo episodio fa luce sulla considerazione e sul punto di vista comune nei confronti del mondo dell’handicap. Infatti è assai probabile che non aver considerato l’inaccessibilità del luogo dell’incontro sia semplicemente frutto dell’impossibilità di vedere arrivare una persona in carrozzina, che sarebbe comunque potuta venire, come appunto è successo, in qualità di rappresentante di un ente interessato alla faccenda o, magari, come cronista. Quest’indifferenza è figlia della visione generale (mai dichiarata dalle istituzioni ma in effetti praticata) per cui le persone handicappate possono essere semplici spettatori della vita sociale e non protagonisti. Motivo per cui tutte le leggi e i protocolli internazionali adottati risultano delle mere ipocrisie, o addirittura offese palesi al mondo della disabilità, che sulla strada dell’inserimento di certo non trova le agevolazioni sancite”.

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