“A chi interessa veramente che Comiso vada bene e a chi interessa ancora di più che chiuda clamorosamente e tolga il disturbo? Con quale spirito possono partecipare al bando europeo le compagnie aeree se non hanno certezze sul futuro dell’aeroporto? Sono quesiti che intendo porre urgentemente al segretario regionale del mio partito Fausto Raciti e al ministro Delrio. In assenza di convincenti rassicurazioni mi vedrò costretto a dissotterrare l’ascia di guerra”. Lo dice Pippo Digiacomo, parlamentare regionale del PD. “Comiso, a differenza di tutti gli altri aeroporti italiani, è costretto a pagare ‘di tasca propria’ le spese dei controllori di volo: pur essendo stato inserito nel novero degli aeroporti italiani d’interesse nazionale, infatti, ci sarebbero resistenze rispetto all’ingresso nell’accordo di programma che consentirebbe l’erogazione del servizio al pari delle altre strutture, cioè gratis. Il tutto – prosegue Digiacomo – nella totale insipienza della società che lo gestisce. Fino a ora ognuno ha fatto la propria parte: il comune, la Regione, la gestione commissariale della ex Provincia. Non si può dire lo stesso della società di gestione e del governo nazionale”. “Io non dispero sul fatto che l’ARS e il governo regionale mettano a disposizione le risorse per assicurare ancora per qualche tempo i servizi Enav: il punto è – conclude il parlamentare del PD – che non si può tirare a campare e giocare sulla pelle di un aeroporto che, contro tutto e contro tutti, ha trasportato 500.000 passeggeri e continua a battere record su record in termini di crescita”.
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