Il comitato Randello libera scrive: “Come ampiamente prevedibile, gli appetiti su Randello non si sono placati. La nota multinazionale del turismo è tornata alla carica, con una richiesta avanzata il 24 aprile, per essere autorizzata (sin dal 1 maggio 2015) ad installare all’interno del demanio Forestale una serie di servizi funzionali alla propria attività ricettiva. I dirigenti dell’ente pubblico questa volta, a differenza del passato, hanno cambiato registro, pensando bene di coinvolgere nell’eventuale processo autorizzativo anche altri soggetti, istituzionali e non. Nei giorni scorsi la Forestale ha quindi convocato una conferenza di servizi avente per oggetto il futuro prossimo (la stagione estiva incalza) di Randello, coinvolgendo anche qualcuno di quelli che la legge definisce “soggetti portatori di interesse diffuso costituiti in associazioni e comitati per consentirne l’apporto collaborativo”. Pur apprezzando il netto cambio di registro, – scrive il cvomitato Randello libera- improntato al dialogo ed alla condivisione, rispetto al modus operandi dello scorso anno, segnaliamo con una punta di amarezza che non sono stati coinvolti ed interpellati tutti quei liberi cittadini (poi costituitisi in un comitato) che, con la loro indefessa azione di resistenza civile, hanno di fatto impedito che si consumasse, nel più assoluto silenzio politico ed istituzionale, lo stupro di una delle spiagge più belle ed incontaminate della nostra terra. Se il Comitato fosse stato interpellato per dare il suo contributo, avrebbe puntualmente segnalato agli enti coinvolti in quella sede quali sono le ragioni per cui la richiesta in questione debba essere rigettata. La conferenza di servizi si è tenuta (il 14 maggio) ed attendiamo di conoscerne gli esiti. Non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia e monitoreremo l’intera vicenda”.
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