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25/05/2015 -

Ambiente/

LE SPIAGGE SALVATE DAI RAGAZZINI

IMG_5413Speranza in un mondo migliore. E’ questo il sentimento provato da chi ha assistito all’impegno profuso dagli studenti dell’Istituto Vittorini di Scicli nell’ambito dell’iniziativa Spiagge e fondali puliti svoltasi sabato 23 maggio presso le spiagge di Micenci (Donnalucata) e Sampieri. Circa centocinquanta ragazzini di scuola elementare e media di un Istituto che vanta una lunga collaborazione con Legambiente si sono riversati nelle spiagge non per distruggere, come spesso fanno i grandi, ma per testimoniare con il loro impegno entusiasta ed allegro la possibilità di avere un rapporto più giusto, sostenibile e partecipato con quel bene comune primario che è l’ambiente. Guidati ed assisti dai volontari di Legambiente, che hanno distribuito loro guanti, sacchi e pettorine e sotto l’occhio vigile delle insegnanti, incuranti del vento teso e pungente, come formiche alacri ed instancabili hanno raccolto in poco più di un’ora circa 30 sacchi di rifiuti vari. Ancora una volta purtroppo le spiagge iblee, uno dei vanti del nostro territorio, si sono rivelate abbandonate all’incuria e ridotte a discariche, ma ancora una volta si è mostrato praticamente che si può e si deve cambiare rotta. Ma se il mondo dei ragazzi ha mostrato in sé elementi di positività e sensibilità, lo stesso non può dirsi spesso per il mondo degli adulti, che ancora in buona parte vede l’ambiente come oggetto di speculazione ed arricchimento facile. Ed è per questo che nella seconda parte della mattinata i volontari di Legambiente hanno svolto dei “blitz” per chiedere un cambio di strategia e di approccio verso il problema dell’erosione costiera. Le spiagge di Micenci ed Arizza Spinasanta testimoniano come in questo campo tutto cambia perchè tutto rimanga come prima: sia nel passato (Micenci) come nel presente (Arizza-Spiansanta) le risposte sono sempre le stesse: frangiflutti, pennelli, opere rigide ormai superate e di pesante alterazione ambientale e paesaggistica, tra l’altro appunto vietate dal Piano paesaggistico di Ragusa. “Legambiente quindi – si legge in una nota – anche in questo caso chiede un’inversione di tendenza, ripristinando la legalità mediante il rispetto del Piano paesaggistico, ed attivando iniziative che tendano non ad irrigidire ma a restituire il più possibile dinamicità ai litorali, salvaguardandone quella naturalità che è e deve essere sempre più uno dei punti di forza di uno sviluppo veramente sostenibile, dal punto di vista ambientale economico e sociale”.

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