Stavano andando a correre in quanto liberi dal servizio ma le urla di una ragazzina hanno attirato l’attenzione di un Ispettore ed un Sovrintendente della Polizia di Stato in forza alla Squadra Mobile di Ragusa. Erano a Ragusa nella zona di Viale delle Americhe, quando hanno sentito le urla di una ragazzina e sono subito corsi in soccorso. La quindicenne si trovava in compagnia di un ragazzo più grande che la stava colpendo con calci e pugni. Uno degli operatori si è subito qualificato, l’altro ha bloccato il giovane atterrandolo, la ragazzina ormai era salva, adesso bisognava capire cosa fosse accaduto. La ricostruzione era quasi incredibile per i poliziotti. Lui non voleva più stare con lei perché la ragazzina di 15 anni aveva appena comunicato di essere incinta di lui e per questo la picchiava, ma lei non voleva essere abbandonata, voleva continuare a stare con lui nonostante il rifiuto verbale e fisico. Entrambi venivano identificati ed entrambi non avevano neanche come tornare a casa, lui era senza patente e lei ancora troppo piccola. Venivano avvisati i genitori, lui dopo la denuncia per le percosse aggravate (in quanto ai danni di una donna incinta), andava a casa a piedi, mentre lei, veniva accompagnata dai due poliziotti, che interrotto l’allenamento completavano la loro operazione affidandola ai genitori residenti in provincia. I due genitori chiedevano aiuto alla Polizia in quanto la minore aveva da sempre dato parecchia preoccupazione e questo era solo uno degli ultimi episodi. Più volte avevano detto a loro figlia di lasciare quel ragazzo violento che altrettante volte l’aveva malmenata, ma lei non voleva in alcun modo lasciarlo, voleva stare con lui e non le interessava della violenza subita. Nonostante il suo stato interessante, la ragazzina non riusciva a distaccarsi da lui, da quel ragazzo che la picchiava e trattava malissimo. Gli operatori della Squadra Mobile, stante i continui rapporti istituzionali con i centri antiviolenza e psicologi, hanno subito attivato una professionista che si è immediatamente occupata del caso, mentre i servizi sociali hanno dato seguito alle richieste di aiuto di tutta la famiglia per un’assistenza nella crescita della minore. La ragazza con l’assistenza della psicologa si rendeva conto del provvidenziale intervento dei due uomini della Squadra Mobile asserendo di essere stata “miracolata”, in quanto vista la furia del “fidanzato” poteva andarle molto molto peggio.