Ci sono due modi per affrontare una figuraccia: far finta di nulla per non mettere in subbuglio la coscienza oppure tirarsi fuori e riposizionarsi in una sfera di dignità. Vale sia per la figuraccia che investe il singolo individuo sia per quella collettiva. Noi ragusani la figuraccia l’abbiamo fatta al primo appuntamento di A tutto Volume con Gherardo Colombo a cui è toccato di essere presentato e proiettato al pubblico dal direttore della redazione locale del quotidiano La Sicilia, Michele Nania. Durante l’incontro, l’ex magistrato, raccontando lo spirito e la storia di Mani Pulite e il giro vorticoso di corruzione trasversale e la mole inimmaginabile di denaro che si nascondeva dentro quel sistema, ricorda che una volta aprendo una cassetta di sicurezza, nel corso di un’indagine, furono trovati 70 miliardi di lire. E’ a quel punto che a Nania- il giornalista – scatta istantanea e non controllabile una fusione di umori profondi che superando la regolarità della circolazione sanguigna gli partono con furore da cuore, cervello e fegato invadendo e impregnando l’intero suo sè. La domanda esce maliziosa, stupida, bavosa: ma come si fa a resistere davanti a tutto quel denaro? E’ un attimo… Nania decolla e si vede interprete di un sentimento popolare, naturale, diffuso, che dall’ultima provincia italiana avanza svelando la pulsione più intima che asfalta ogni valore: l’uomo potenzialmente è ladro, diciamolo. La reazione rigorosa di Gherardo Colombo che ha ricordato con severità a Nania quanto diversi siano, per fortuna, gli esseri umani l’un dall’altro, impone anche a noi ragusani l’esigenza di distinguerci dalla lettura dell’animo umano operata dal redattore de La Sicilia. La voglia matta di trasformarsi in ladri nella fantasia o nella casualità è giustificabile e ammissibile solo se si nutre un disprezzo per l’essere umano e la inviolabile certezza dell’uniforme bassezza delle masse. Insomma, per farla breve, solo chi è fascista gode di certa sordida intimità unificante che si vuol far affiorare per imporla a modello ineluttabile. No, la domanda di Nania non ci appartiene, non ci siamo sentiti neanche per una frazione di secondo sentimentalmente vicini a quella pulsione. Nessun ragusano si sarebbe soffermato sull’immagine dei miliardi che tracimavano dal cassetto di qualche delinquente. Comunque è andata così, abbiamo fatto una figuraccia grazie alla cultura che ci dona Ciancio. Ma noi, carissimo dottor Colombo, non vogliamo più questa rappresentazione. Ci creda, ci siamo vergognati, però sappia che anche noi siamo diversi.
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