È un giorno importante il 16 Luglio a casa del Signor Salvatore Iudice, che festeggia l’invidiabile traguardo dei 100 anni. Ragusano di nascita, e ora abitante a Marina di Ragusa, il signor Iudice è un uomo schivo e semplice che non parla molto di se stesso, e se lo fa, lo fa con ironia e gusto della battuta, sebbene abbia attraversato una miriade di eventi lunga un secolo con coraggio e dignità. Nato il 16 Luglio di un anno drammatico, il 1915 che vide l’Italia entrare in guerra, è stato giovane sotto la dittatura, senza lasciarsi ammaliare dalla retorica del regime. Chiamato alle armi nel 1940, all’entrata dell’Italia in una nuova e più terribile guerra, fu inviato in Grecia, dove si rese subito conto che il popolo greco, lungi dall’essere un pericoloso nemico da annientare, era vittima come gli italiani e gli altri popoli europei di una guerra scatenata da un’ingiusta sete di dominio. Dopo l’armistizio del ‘43, davanti all’alternativa imposta dai tedeschi fra l’adesione alla repubblica di Salò e la deportazione nei campi di concentramento, il Signor Salvatore Iudice non ebbe dubbi e si trovò ad essere uno dei circa 600.000 soldati italiani che scelsero la via della prigionia, perchè si può anche perdere la vita, ma la dignità mai. Alla fine della guerra tornò a Ragusa percorrendo quasi interamente a piedi la lunga distanza dalla Germania, ridotto a pesare appena 40Kg. La sua vita, poi, ha conosciuto giorni migliori: il lavoro da costruttore edile, le nozze felici con la preziosa consorte, la Signora Angela, gli amici, i viaggi. Non avendo avuto figli, è oggi contornato dall’affetto dei tanti nipoti, che per i suoi 100 anni si sono tutti ritrovati a Ragusa, anche se alcuni vivono fuori sede, per festeggiare insieme – ci sarà anche il sindaco di Ragusa – e ripercorrere le tappe di una vita così laboriosa, ricca di forza e saggezza, tanto più bella perché caratterizzata dalla sobrietà.
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