Un incontro proficuo e partecipato quello che si è svolto presso la sala convegni del Centro direzionale della zona artigianale, promosso dall’amministrazione comunale, per la presentazione della nuova perimetrazione del Parco degli Iblei. Erano presenti il sindaco Federico Piccitto, l’assessore allo Sviluppo Economico Salvatore Martorana, il direttore della Camera di commercio di Ragusa, Carmelo Arezzo, il presidente della CNA territoriale di Ragusa, Giorgio Biazzo, il presidente di Confcooperative Ragusa , Gianni Gulino, il presidente del CirsRagusa Rosario Ruggieri, i consiglieri comunali Mario D’Asta e Mario Chiavola, Renzo Lo Presti per il “Comitato pro Parco”, rappresentanti dell’associazione Kalura e del CAI, il titolare di un’ azienda agricola ricadente in un’area cuscinetto delle vallate interessate alla perimetrazione. La relazione illustrativa è stata svolta dal dirigente comunale competente, arch. Marcello Di Martino. Ampia convergenza di tutti gli intervenuti sulla bontà della scelta dell’amministra- zione comunale, formalizzata con atto deliberativo n.106 del 6 marzo 2015, di ampliare la perimetrazione del Parco Nazionale degli Iblei, per la parte ricadente nel territorio comunale di Ragusa, con l’inclusione del sistema delle cave, che rappresenta una delle caratteristiche più salienti del nostro paesaggio, della diga di Santa Rosalia e della zona SIC Alto Corso del Fiume Irminio, con un ampliamento di circa 2.600 ettari rispetto ai 1.300 del precedente provvedimento, che interessava solo la parte nord del territorio ragusano. “E’ stato un momento importante di confronto con le associazioni di categoria e le associazioni ambientaliste a cui tenevamo molto – sottolinea il sindaco Federico Piccitto – Su un tema così strategico per il nostro territorio, come l’istituzione del Parco degli Iblei, non si può prescindere dal coinvolgere tutti gli attori che operano per lo sviluppo e la salvaguardia dell’area iblea. Ci fa piacere registrare una sostanziale adesione da parte di importanti settori della nostra comunità alle scelte e agli obiettivi proposti dall’amministrazione e che ora andranno al vaglio del Consiglio comunale”. Giovanni Iacono, presidente del Consiglio Comunale e storico sostenitore dell’istituzione del Parco degli Iblei, dopo avere spiegato che “questa è una scelta strategica che s’inquadra nella visione di un unicum di verde del Parco degli Iblei e dei parchi cittadini delle cave”, ha poi sinteticamente esplicitato la consistenza della nuova perimetrazione: “da 1.373 ettari della precedente delimitazione, che non comprendeva le cave naturalistiche, ma solo le aree forestali di Calforno e Burronaci, si è passati adesso a 3.959 ettari con un ampliamento di 2.586 ettari di cui l’82 % ricadenti in area SIC. Tutte le aree ricadono in aree di tutela 3 del Piano Paesaggistico ed, inoltre, nella zona Sic Alto Corso dell’Irminio. Una grandissima opportunità per l’agricoltura di qualità. Sul Parco degli Iblei si è perso tanto, troppo tempo, ben 8 anni, nei quali si sarebbe potuta creare buona e sana occupazione, oltre a salvaguardare il grande patrimonio di biodiversità del nostro territorio; bisogna quindi agire con immediatezza in tutte le sedi opportune per mettere a frutto la parola inizio”. Iacono ha fatto cenno, poi, agli studi recenti sull’economia reale e sulle opportunità che si sono create in tutti i Parchi d’Italia e come tanti imprenditori abbiano cambiato idea rispetto al passato. Plauso per l’iniziativa ha espresso il consigliere comunale Mario Chiavola, “perchè il Parco è un fatto importante e può essere un buon volano per l’economia, ma bisogna anche convincere le aziende agricole, che nel nostro territorio fanno agricoltura di eccellenza, che il Parco non li penalizzerà”. A richiamare l’attenzione sulla tutela delle sorgenti d’acqua è stato il dott. Rosario Ruggieri: “Finalmente vediamo concretizzato ciò che in questi anni abbiamo fortemente voluto anche insieme a Giovanni Iacono – ha sottolineato il presidente del Cirs –. Ora bisogna prestare moltissima attenzione nella perimetrazione per la salvaguardia della biodiversità delle zone dalle quali nascono le sorgenti d’acqua, perché in questi anni, ed in modo particolare dal 2010, abbiamo assistito al continuo inquinamento delle falde acquifere ed il Parco adesso potrà senz’altro tutelare tutte le sorgenti”. Renzo Lo Presti ha proposto che sia il Comune di Ragusa a farsi carico di portare avanti tutto l’iter che vede coinvolti anche i territori di Siracusa e Catania.
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