Riceviamo e pubblichiamo dal Signor A. L. cittadino ragusano: ” Vorrei segnalare un episodio increscioso verificatosi ieri pomeriggio (11 agosto 2015) presso la villa comunale di via Archimede. Alle 19,15 spingendo un passeggino stavo percorrendo la scivola che da via Plebiscito consente l’ingresso alla villa comunale di via Archimede, quando mi sono imbattuto in due tossicodipendenti, seduti sui gradini della scala di accesso, intenti a “bucarsi”. Essendo con mio figlio di 5 mesi, e non avendo mai visto una cosa del genere in vita mia, sono rimasto scioccato e ho percorso a passo sostenuto l’ultimo tratto della rampa fin quando ho raggiunto la parte centrale della villa, dove erano presenti numerose persone. Ho provato a chiamare il 112 senza ricevere risposta, quindi alle 19.20 ho telefonato alla centrale operativa dei Vigili Urbani di Ragusa, dalla quale ho avuto la rassicurazione che una pattuglia avrebbe raggiunto al più presto la villa. Subito dopo ho informato il custode della villa. Nel frattempo una signora (più coraggiosa di me!), avendo trovato la scala d’ingresso occupata dai due tossicodipendenti, li ha invitati con fermezza ad andare via. Ma questi si sono spostati soltando di pochi metri e hanno continuato le loro pratiche. Finalmente, verso le 19.45, i due sono andati via e sono riuscito a ripercorrere la scivola ed andare via dal parco. Sono consapevole che – secondo la legge – i due tossicodipendenti non hanno compiuto nessun reato, mi sembra però incredibile come in pieno giorno, all’interno di un parco comunale, si debba assistere a scene del genere! Probabilmente ci sarà stato uno spacciatore nei dintorni, forse all’interno stesso della villa. Per fortuna i bambini che giocavano nell’area attrezzata non si sono accorti di nulla, anche se i due tossicodipendenti si trovavano a meno di quindici metri da loro. Per inciso, nella mezz’ora in cui sono rimasto nel parco, sono passate da via Archimede due pattuglie dei Vigili Urbani, ma senza fermarsi nel parco. Allego la foto, scattata alle 19.50, dove si vede la macchia di sangue lasciata dai due e l’involucro delle siringhe utilizzate”.