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01/09/2015 -

Cronaca/

Rubano un intero pavimento in pietra pece, arrestati dai carabinieri

SCATA' AMEDEO I carabinieri di Ragusa hanno arrestato due fratelli per furto aggravato in abitazione. Domenica mattina, Ibla. La quiete festiva dei turisti armati di mappa e fotocamera è rotta da continui colpi di martello. Qualcuno sta svolgendo lavori di edilizia nei pressi di piazza della Repubblica e più precisamente in un’abitazione di salita commendatore, una bella scalinata di palazzi e case antichi con al centro la splendida chiesa barocca di Santa Maria dell’Itria. Qualcuno fortunatamente capisce che essendo domenica ed essendo quella casa disabitata pare difficile vi possano essere lavori in corso e chiama la proprietaria per chiederne conferma. La donna, allarmata, chiama il 112. Subito una pattuglia radiomobile interviene sul posto, entra in casa, e trova due vecchie conoscenze dei militari dell’Arma, i fratelli Amedeo e Alessandro Scatà, entrambi pregiudicati, uno sorvegliato speciale e l’altro ex, noti anche per tale tipo di “lavori”. I due vengono bloccati e caricati in auto. La casa si presenta come un campo di battaglia con mobili spostati (peraltro all’appello pare ne manchino un paio) e piastrelle divelte a colpi di scalpello in tutta la casa. Circa 200 lastre di 45X45 erano già state staccate e accatastate per essere portate via, probabilmente la notte successiva approfittando del buio. Il valore della merce, senza considerare il valore del danno all’immobile e ai soldi che ci vorranno per lastricare nuovamente le stanze, sarebbe stato notevole, la pietra pece nuova, diventata molto rara, costa intorno ai cento euro a metro quadro, e quella antica – come nel caso di specie – è dagli appassionati pagata a peso d’oro per abbellire le abitazioni nuove o ristrutturate. Con i 40 metri quadri già pronti alla vendita i due criminali avrebbero fruttato almeno 4.000 euro. Le piastrelle sono state direttamente rese alla proprietaria. I due Scatà, accompagnati in caserma e dichiarati in arresto per furto aggravato in abitazione in concorso, dopo i rilievi foto-segnaletici sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione del magistrato inquirente. Purtroppo le molte case antiche non abitate sono facile preda dei ladri che portano via tutto, dai mobili alle travi da soffitto, dalle piastrelle agli infissi in pietra delle porte, senza parlare di scalini e caminetti. Tutta queste cose finiscono in un mercato illecito di antiquariato costringendo i carabinieri dei nuclei tutela patrimonio culturale a sforzi notevoli tra mercatini dell’antiquariato e botteghe di restauratori alla ricerca di materiali trafugati.

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