“La nostra più sincera e massima solidarietà va ad Alfonso di Stefano, del comitato No Muos/No Sigonella nonché instancabile attivista della Rete antirazzista catanese”. Così il comitato regionale del movimento no Muos dopo quel che è accaduto giovedì nel corso della puntata di 47-35 Parallelo Italia di Gianni Riotta, in onda su Rai 3, Alfonso sarebbe dovuto intervenire per portare la voce di chi da anni si batte contro il Cara di Mineo, denunciando gli immensi affari e lo stato in cui vertono i richiedenti asilo. All’inizio del suo intervento Alfonso si era limitato a portare le condoglianze alla famiglia di Palagonia, ribadendo il massimo rispetto per la vita umana in tutte le sue forme e a prescindere dalla provenienza. Ma l’attivista catanese non ha potuto concludere il proprio intervento a causa delle rimostranze di un ospite che, in diretta, ha usato parole pesanti nei confronti dell’attivista e di tutta la rete antirazzista.Scrivono i No Muos: “Un episodio grave, con strascichi fuori onda, che ha visto tra i protagonisti del vergognoso attacco anche esponenti di Forza Nuova dei paesi limitrofi che hanno aggredito l’attivista con calci e sputi. Ma questa vicenda è anche la cartina al tornasole di un’insofferenza, alimentata dalle solite forze razziste e xenofobe, nei confronti di chi scappa dalle guerre e di chi tenta in tutti i modi di rispettare anche i più elementari diritti umani. Ad Alfonso va la nostra massima solidarietà e stima per l’ottimo lavoro svolto in questi anni. Prendiamo atto però della strisciante intolleranza nelle comunità colpite da gravi fatti di cronaca addebitabili ai singoli e non certo a chi cerca rifugio in un paese che pretende di dichiararsi accogliente”.
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