Dopo che il Governo Monti ha introdotto il limite di 999 euro di contante spendibile e la soglia di 3.600 euro oltre la quale scatta la “tracciabilità”, sono molti i gioiellieri che, per intercettare i clienti che vanno oltre confine, hanno deciso di trasferire la propria attività all’estero. Una situazione che non si è ancora verificata con punte di evidenza anche dalle nostre parti ma che rischia, comunque, di diventare un problema non da poco. “Anche perché – afferma il presidente provinciale del sindacato gioiellieri aderente a Confcommercio, Enzo Buscemi – l’attuale Governo nazionale aveva promesso di rivedere il limite. E poi, in numero sempre crescente, dalle nostre parti, vanno ad acquistare a Malta”. Proprio da uno studio Federpreziosi è emerso che il cinquanta per cento delle persone fa acquisti in contanti e secondo dati della Banca d’Italia di due anni fa viene effettuato in questo modo l’ottanta per cento delle transazioni. Non chiediamo di togliere i limiti, ma di rivederli a livelli europei visto che la nostra soglia è la più bassa del continente e sta facendo perdere al Paese cifre considerevoli in termini di tasse e Iva”.