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05/10/2015 -

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Legambiente Sicilia riconferma le obiezioni a diverse decisioni della  soprintendenza di Ragusa sul piano paesaggistico  

Rosalba-Panvini-360x264“La dott.ssa Panvini, da alcune settimane soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, dichiara di voler querelare Legambiente per avere osato chiedere un’ispezione in merito alla gestione del piano paesaggistico a Ragusa e per avere contestato alcuni pareri rilasciati dai dirigenti che nel tempo si sono succeduti, sempre a Ragusa”. Gli ambientalisti non demordono e scrivono:” Ignoriamo le ragioni per cui un funzionario pubblico debba ritenersi offeso da rilievi puntuali e documentati al proprio operato, se non quelle dettate dal riflesso condizionato che ogni tanto coglie i potenti di sentirsi al di sopra della legge.  Ci siamo spesso chiesto come mai molte soprintendenze siciliane, invece di curarsi di tutela e conservazione, si dimostrano sensibili verso le richieste del potere politico e le pressioni di imprese e speculatori. Mentre i dirigenti che dimostrano indipendenza resistendo alle pressioni esterne vengono sospesi e trasferiti a seguito di esposti anonimi”. Legambiente Sicilia quindi riconferma le obiezioni a diverse decisioni della  soprintendenza di Ragusa sul piano paesaggistico  alla luce sia delle sentenze ed ordinanze della magistratura amministrativa che dei documenti ufficiali dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali al Ministero. “Appare poi alquanto strano l’intervento dell’assessore Purpura che con sorprendente velocità “assolve” la dott.ssa Panvini e l’arch. Ferrara invitando Legambiente a porre fine a sterili polemiche. Approfittiamo dell’occasione per ricordare all’assessore i pronunciamenti del TAR che condannano i comportamenti della Soprintendenza di Ragusa e la lettera con cui il suo assessorato informa il ministero dei beni culturali che nelle zone 2 del piano paesaggistico non si possono fare ricerche petrolifere (che, invece la dott.ssa Panvini ha autorizzato).  A questo punto chiediamo di conoscere la relazione del settore ispettivo dell’assessorato per comprendere sulla base di quali documenti e di quali valutazioni l’assessorato regionale ha ritenuto infondati i rilievi che questa associazione ha mosso nei confronti della soprintendenza di Ragusa”.

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