Ha fatto scalpore la notizia rivelata lunedì mattino da Tele Nova e poi ripresa dalla stampa locale della tragica morte di Ana Bambarac, la 23 rumena deceduta sabato notte, in sala parto, all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ibla, dopo aver dato alla luce il secondo genito Gabriel. Ana lavorava al bar Mokambo, in piazza Vittorio Emanuele a Santa Croce. Una tragedia assurda per certi versi incomprensibile. Un giorno di festa, per la nascita del piccolo Gabriel, che si è trasformata in una immane tragedia. Ana Bambarac, 23enne di origine rumena, da anni viveva a Marina di Ragusa e lavorava a Santa Croce. I colleghi di lavoro hanno voluto lanciare una raccolta fondi per aiutare la famiglia, il padre e la madre che vivono in Romania a raggiungere l’Italia. La parlamentare regionale del movimento 5 stelle Marialucia Lorefice ha preannunciato un’interrogazione al Ministro della salute. Non posso non esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza –afferma la parlamentare Marialucia Lorefice- alla famiglia di Ana Bambarac, al marito, di fronte a una giovane vita che si spegne per darne alla luce un’altra. La morte della giovane, di soli 23 anni, deceduta all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio, ha lasciato sgomenta l’intera comunità nella quale Ana viveva con la famiglia, benvoluta da tutti, tanto da determinare la gara di solidarietà per permettere ai suoi genitori di darle l’ultimo, il più doloroso, saluto. La morte per parto, ancorché possibile tra le complicanze, è sempre di difficile accettazione». A seguito della naturale apertura delle indagini, da parte sia della Procura sia dell’Asp 7, per conoscere le ragioni del decesso, rende noto la Lorefice, il M5S ha inteso proporre interrogazione al Ministro della Salute: “Per sapere –si legge nell’interrogazione- se è a conoscenza dei fatti; quali iniziative nell’ambito di propria competenza intenda intraprendere; se non ritenga necessario e opportuno avviare apposita ispezione ministeriale; quali iniziative il Ministero ha avviato o intenda avviare al fine di evitare che fatti come quelli accaduti all’Ospedale di Ragusa non abbiano a ripetersi; se è in grado di fornire i dati nazionali e suddivisi per regione delle donne e neonati morti a seguito o nel corso di parti”.
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.