Ancora una volta un passo avanti per la difesa del territorio e del paesaggio ibleo, prezioso bene comune. Ancora una volta i fatti danno ragione a Legambiente, e sono fatti certificati con tanto di bollo e protocollo. Infatti per anni l’associazione ambientalista iblea ha sostenuto che il Comune di Ragusa rilasciava concessioni edilizie che nella realtà erano lottizzazioni abusive: oggi lo certifica la magistratura iblea con il sequestro di cinque villette rustiche sulla strada tra San Giacomo e Giarratana, intestate anche a cittadini maltesi. Si tratta di una delle concessioni edilizie palesemente illegittime rilasciate durante la sindacatura Dipasquale, assolutamente devastante per l’ambiente. In pratica si stava trasformando il paesaggio delle campagne ragusane in una vera e propria villettopoli. Scrive Legambiente: ” Il comune era affiancato dalla Soprintendenza di Ragusa che, evidentemente, in modo illegittimo, dava pareri positivi non conformi all’art. 42 del Piano paesaggistico, come per l’altro già sentenziato dal Tar di Catania. Su questo progetto, che voleva trasformare i terreni agricoli in zone edificabili, con la scusa di valorizzare il paesaggio di Montalbano ma con l’evidente conseguenza di distruggerlo, Legambiente nella primavera del 2012 aveva presentato un esposto alla magistratura e denunciato tutto pubblicamente. Per tutto ciò l’associazione ambientalista iblea era stata duramente attaccata dai politici del tempo e dai loro sostenitori, e poi addirittura minacciata con metodi mafiosi tanto da costringere il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza a disporre forme di protezione ad un suo dirigente. Ora, ad oltre tre anni di distanza, la verità è venuta fuori dando finalmente ancora una volta ragione a Legambiente, la quale auspica che si vada fino in fondo per controllare far emergere e ripulire dall’illegalità la gestione del territorio e dell’ambiente. Ma la domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: possibile che debba intervenire solo Legambiente? Che nessuno veda, nessuno senta nessuno dica nulla?”