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17/12/2015 -

Sanità/

SCIOPERO GENERALE DEI MEDICI

salvatore d'amanti presidente ordine dei medici di ragusaLa sanità a pezzi, la sanità non solo da migliorare ma da riscrivere per offrire un servizio qualitativamente maggiore agli utenti, dando maggiori risorse umane, ma anche economiche, alla sanità pubblica. E’ questo l’appello lanciato nel corso della conferenza stampa convocata presso l’Ordine provinciale dei Medici, in concomitanza con lo sciopero generale che si è svolto questo giovedì in tutta Italia trovando la larga adesione dei medici del settore pubblico e dei medici di famiglia. Dopo l’introduzione di Salvatore D’Amanti, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, sono intervenuti Roberto Licitra e Giuseppe Caccamo della Fimmg, Rolando Genovese della Fimp, Sandro Tumino dello Smi, Mariano Conticello del Simet, Nino Belluardo della Fials e Nunzio Storaci dello Anaao-Asso. Il definanziamento progressivo della sanità pubblica, i tagli ai servizi agli utenti e al personale, lo stop ai contratti di lavoro, il blocco del turnover, un federalismo inappropriato che lascia la sanità a pezzi. Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto in modo unitario tutte le sigle sindacali dei medici ad indire per oggi la giornata di sciopero generale in modo da avviare un confronto con il Governo Renzi. No alla “sanità ragionieristica” come purtroppo, sempre più, la politica non solo chiede, ma soprattutto impone, passando sul lavoro dei medici e creando disagi e disservizi agli utenti. «Uno scenario sanitario che langue, quello della sanità pubblica, con una larga fetta di pazienti costretta a curarsi e a rivolgersi alla sanità privata, a proprie spese – ha detto il presidente D’Amanti introducendo i lavori – La famigerata politica del risparmio sta riducendo e modificando gli assetti ospedalieri senza potenziare la medicina del territorio e obbligando i pazienti a percorsi complessi e tortuosi pur di ottenere adeguata assistenza». Uno scenario a volte drammatico con turni di lavoro estenuanti e con reparti sguarniti.  «La pervasiva burocratizzazione del sistema sottrae tempo prezioso alla relazione di cura, un tempo che quando correttamente dedicato riveste già il carattere della cura del paziente – dice ancora il presidente D’Amanti – Tra medici e pazienti vi è un inimitabile e unico rapporto che si configura nella relazione di cura. Il medico è e sarà sempre un mediatore, tra la salute e la malattia, tra il benessere e il dolore. Noi siamo medici che vogliamo continuare a creare un’alleanza con i pazienti per continuare a garantire la loro salute». Una sanità che viene sempre di più smantellata in favore della sanità privata mentre anche in ambito locale la spesa sanitaria continua a scendere mentre trovano spazio scelte errate sul territorio.

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