Riceviamo e pubblichiamo la lettera di saluto del Prefetto Vardè: “E’ con grande dispiacere che, al termine del mio incarico, lascio la terra iblea per andare a svolgere le funzioni di Prefetto nella provincia di Brindisi. Porterò sempre nel cuore questa provincia, il calore sincero della sua gente laboriosa e accogliente, che ha sempre dimostrato grande senso civico ed incondizionata fiducia verso l’istituzione che rappresento Non è possibile dimenticare la grande bellezza di questo territorio con il tardo Barocco – patrimonio dell’umanità – di Ragusa con Ibla, Modica e Scicli; l’amenità del suo litorale che si estende per oltre 100 chilometri, l’incantevole paesaggio del suo entroterra. Ho cercato di corrispondere al meglio alla considerazione che mi è stata riservata, profondendo il massimo impegno per contribuire alla risoluzione delle problematiche che inevitabilmente affliggono anche questo territorio, con spirito di servizio e vicinanza alla gente, principi a cui ho sempre improntato la mia attività, nella consapevolezza che non è più tempo di autoreferenzialità, ma è necessario qualificare la propria funzione con un proficuo apporto finalizzato al miglioramento della condizione civile. La dura crisi economica iniziata nel 2008 ha continuato a spiegare i suoi effetti nefasti per tutta la durata del mio mandato, acuendo le problematiche socio- economiche ed occupazionali, che hanno richiesto una attenta attività di mediazione nelle tante vertenze di lavoro, sia in ambito aziendale sia riguardo i pubblici dipendenti dei Comuni – afflitti da gravi problemi finanziari -, del Consorzio di bonifica, nonché i forestali ed i lavoratori della formazione professionale, in un crescendo di difficoltà legate alla progressiva riduzione delle entrate che ha avuto riflessi sulla capacità degli enti pubblici di erogare i servizi di competenza, come i servizi ai disabili da parte della ex provincia. Crisi economica, peraltro, che è stata come benzina sul fuoco per le drammatiche conseguenze delle aste giudiziarie, problematiche mai trascurate dalla Prefettura. Ho vissuto insieme a voi momenti indimenticabili per la provincia, come lo “start-up” dell’aeroporto di Comiso, l’avvio dei lavori di realizzazione del primo tratto autostradale (Rosolini-Modica) a cui tanta attenzione è stata dedicata – soprattutto per predisporre le necessarie misure contro le infiltrazioni mafiose – insieme al raddoppio della SS 514, progetto che in questi anni ha fatto importanti passi avanti che hanno consentito di mantenere gli impegni finanziari, ma che richiede ulteriore attenzione. Tra le problematiche di ordine e sicurezza pubblica affrontate nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, hanno richiesto molta attenzione i fenomeni di criminalità predatoria – reati la cui potenzialità offensiva, in un momento di grave crisi economica, viene percepita a volte con particolare apprensione – e dello spaccio di stupefacenti; ma grande attenzione è stata dedicata anche ai fenomeni sintomatici di una possibile riorganizzazione della criminalità organizzata, ed in tale contesto sono stati adottati provvedimenti dolorosi ma inevitabili per stroncare sul nascere tentativi di infiltrazione mafiosa in una amministrazione comunale, a tutela della sua comunità. Da ricordare anche le specifiche iniziative finalizzate al contrasto dello sfruttamento della manodopera straniera nelle campagne. Ma la provincia di Ragusa è ormai conosciuta nel mondo, con Pozzallo, come uno dei maggiori approdi dell’imponente flusso di migranti in atto: in due anni e mezzo sono transitati dal Centro di primo soccorso e accoglienza circa 50.000 migranti: la gestione di questo fenomeno, di dimensioni bibliche, ha richiesto un impegno incessante ed una spasmodica attenzione ed ha riservato momenti dolorosissimi che non potrò mai dimenticare: ho ancora davanti agli occhi l’immagine dei 13 poveri corpi allineati sulla spiaggia di Sampieri ed i 45 cadaveri stipati nella stiva di una motobarca da pesca, morti asfissiati e recuperati con grande difficoltà grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, nel porto di Pozzallo. Il fenomeno dell’immigrazione in questa provincia si percepisce nella sua tangibile drammaticità e ha richiesto interventi continui anche sotto il profilo dell’integrazione, pianificati in molte riunioni del Consiglio territoriale per l’Immigrazione. Tre anni e due mesi volati via, in un lavoro intenso che mi ha molto arricchito professionalmente e umanamente facendomi vivere una esperienza esaltante, ma che ho potuto svolgere, spero in modo proficuo, grazie alla disponibilità ed alla collaborazione che ho riscontrato a tutti i livelli. E vorrei ringraziare le forze di polizia, nelle persone del Questore e dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che hanno svolto una attenta azione di controllo del territorio e di prevenzione dei reati, condividendo una proficua pianificazione dei servizi in sede di coordinamento, con il coinvolgimento anche del corpo forestale e della polizia penitenziaria, in una sinergia che ha consentito un notevole decremento dei reati rispetto al 2013, come attestato dalle statistiche recentemente diffuse. Grazie a loro ed alla Capitaneria di porto anche per l’enorme sforzo profuso per la gestione dei flussi migratori con l’encomiabile apporto dell’Amministrazione comunale di Pozzallo – con il Sindaco sempre in prima linea – dei medici dell’ASP, dei Volontari della protezione civile e di Croce Rossa Italiana, dell’ACHNUR, delle ONG di OIM, SAVE THE CHILDREN e Medici senza Frontiere a cui va la mia sincera riconoscenza. Un doveroso saluto vorrei rivolgere ai Sindaci della provincia, a partire dal Sindaco di Ragusa, città dove ancora risiedo, che ringrazio per il loro prezioso servizio e per il coraggio che ogni giorno dimostrano amministrando complicati contesti sociali in situazioni finanziarie difficilissime. Un affettuoso saluto ai due Vescovi che ho avuto la fortuna di conoscere. Saluto e ringrazio il Presidente del Tribunale ed il Procuratore della Repubblica per la delicata attività giudiziaria che svolgono con grande equilibrio ed efficacia. Un pensiero va al mondo della scuola e dell’università ed un grazie anche ai dirigenti degli Uffici pubblici statali e regionali, che continuano a svolgere silenziosamente la loro funzione nelle sempre crescenti difficoltà della spending review. Un saluto cordiale alle organizzazioni sindacali, alle rappresentanze delle categorie economiche, alle associazioni del privato sociale, al mondo dell’imprenditoria. Un grazie speciale ai clubs services per la calorosa accoglienza che mi hanno riservato e per le loro tante iniziative di particolare valore sociale e culturale, ed agli organi di informazione, che hanno seguito con interesse e correttezza l’attività della Prefettura. Ma un ringraziamento particolare devo ai dirigenti ed a tutto il personale della Prefettura senza il cui supporto poco avrei potuto fare. Infine ringrazio tutti i cittadini della provincia, che con la loro benevolenza mi hanno consentito di svolgere con grande soddisfazione il mio incarico fino in fondo. Auguro, pertanto, a questa bella comunità – nella speranza che i segnali di ripresa economica già avvertiti si consolidino -, tanta prosperità e benessere, che merita in pieno”.
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