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03/02/2016 -

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Dalla protesta alla proposta, affinché quello che è successo alla San Vincenzo Ferreri non si verifichi più

1453561169-0-il-caso-san-vincenzo-ferreri-a-ragusaUna proposta di regolamento per la concessione in uso temporaneo e non esclusivo di spazi di proprietà comunale, in dotazione al settore Cultura. E’ quella presentata dalle consigliere comunali del Laboratorio 2.0 Sonia Migliore e Manuela Nicita, che hanno preso in esame i diversi regolamenti per ognuno dei beni culturali comunali, risultanti incompleti e a volte privi di regole certe e che lasciano alcuni aspetti e alcuni casi alla libera interpretazione degli uffici o dell’Amministrazione stessa. Questi i locali individuati ed i punti più rilevanti della proposta di regolamento, con l’espressa richiesta che ogni locale o bene culturale concesso e autorizzato a terzi, dovrà essere sorvegliato e custodito, per tutta la durata degli eventi, da apposito personale del Comune di Ragusa: palazzo  Cosentini, auditorium S.V. Ferreri, auditorium S. Teresa, teatro Tenda, castello Donnafugata, sala Falcone e Borsellino, palazzo Zacco, teatro Quasimodo. I locali e gli spazi dovranno essere dati in uso con provvedimento del dirigente del Settore Cultura per incontri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli, celebrazioni di carattere civile e religioso, manifestazioni con finalità mirate allo sviluppo della vita culturale, sociale e civile e di aggregazione, con l’applicazione di una tariffa che varierà a seconda dello spazio richiesto, delle ore e del tipo di manifestazione. Non è consentita la concessione dei locali e degli spazi per attività che pregiudichino la corretta conservazione dei beni, l’estetica e il decoro dei locali e degli spazi. Per quanto riguarda le attività non culturali, di tipo commerciale, che prevedano vendite di prodotti a scopo di lucro, rinfreschi, pranzi/cene, è necessaria una specifica autorizzazione da parte della Giunta. In tutti gli spazi concessi sono altresì vietate le pubblicità commerciali con qualsiasi mezzo, se non autorizzate formalmente e preventivamente dal Comune. “Dalla protesta per quello che è successo alla San Vincenzo Ferreri – concludono Migliore e Nicita – passiamo ad una proposta elaborata, e pensata proprio per far sì che quello che è successo all’inizio dell’anno non si verifichi più”.

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