Movimento Città informa di aver inviato ad alcuni onorevoli all’ARS osservazioni tecniche riguardanti l’illegittimità dell’emendamento scippa-royalties, presentato in Commissione regionale bilancio dal deputato Dipasquale (PD). “Questo emendamento” – afferma il consigliere Carmelo Ialacqua, che ha illustrato in Consiglio comunale i rilievi tecnici – “mostra una sconcertante improvvisazione e incompetenza. In pratica, grazie a questo emendamento, la Regione sta invitando i Comuni siciliani a utilizzare le royalties per fare spesa corrente, per giunta finanziando servizi socio assistenziali e riduzione delle tasse, esattamente il contrario di quello che impongono principi di sana amministrazione finanziaria – argomento questo su cui la Corte dei Conti della Basilicata ha recentemente bacchettato molti comuni di quella regione. Le royalties sono entrate straordinarie ed aleatorie: se per qualche anno le royalties dovessero essere scarse, perché il petrolio estratto è poco e sul mercato ha un valore bassissimo, che facciamo? rialziamo le tasse e tagliamo i servizi assistenziali?”. Evidente dunque l’illegittimità di questo passaggio dell’assurdo emendamento, che però presenta altri profili borderline sul piano legale. “Infatti” specifica il consigliere Ialacqua “vengono fortemente limitati i poteri autorizzatori del Consiglio comunale, unico competente in materia di Bilanci, imponendo la destinazione di 5 mln di euro di royalties per il finanziamento della legge regionale per Ibla: di questo passo chiederanno ai comuni di finanziare spese a carico della Regione, come per esempio i forestali? e se le royalties per qualche anno dovessero essere scarsissime, data anche la bassissima quotazione del dollaro, che facciamo? non si finanzia più la legge 61/81?”. Superficialità ed incompetenza rivelerebbero poi i criteri individuati dall’emendamento Dipasquale per la suddivisione delle royalties tra i comuni; infatti, spiega il consigliere Carmelo Ialacqua, “secondo l’emendamento avrebbero diritto al 30% delle royalties anche quei comuni che non hanno fornito concessioni e non ospitano alcun impianto di trattamento o estrazione di petrolio; e acquisirebbero questo diritto sol per il fatto di ritrovarsi nella provincia in cui ricade il giacimento! Ma in materia c’è una precisa legge nazionale, che ha valore anche per i comuni delle regioni a statuto speciale, e che fissa precisi criteri tecnici e quote percentuali, per operare suddivisioni tra regioni e comuni limitrofi. Che la Regione Sicilia possa intervenire con tale superficialità, in una materia talmente delicata e già efficacemente normata, mi sembra davvero assurdo”. Movimento Città si augura infine che le forti perplessità sul piano tecnico, espresse dal proprio consigliere comunale Carmelo Ialacqua, possano contribuire a fermare l’infausto emendamento PD in sede di votazione all’ARS.