Questa la comunicazione ufficiale delle dimissioni del Dottore Giovanni Iacono da presidente del consiglio comunale di Ragusa. Questi alcuni passaggi della nota: “Mercoledì ho formalizzato le mie dimissioni volontarie dalla carica per protesta rispetto all’iniziativa normativa del consigliere regionale Dipasquale o sulle royalties petrolifere e sulla soppressione, di fatto, della Legge su Ibla. Non è un fatto campanilistico nè la difesa di una città, ma è una questione di legittimità delle norme che, purtroppo, come immaginabile ha innescato effetti devastanti e involutivi in termini di coesione territoriale. I miei ultimi atti sono stati le eccezioni di legittimità presentate all’Ars e la nota al presidente della sesta commissione dell’Ars per il piano aziendale. Lascio la presidenza del Consiglio Comunale ricordando, oltre al lavoro quotidiano per lo svolgimento dei lavori di consiglio e delle commissioni consiliari, lcuni degli impegni e delle tante iniziative svolte. Rivendico con orgoglio l’avere introdotto, in chiave di trasparenza, tra i primi atti la diretta streaming e la diretta su youtube del Consiglio Comunale. Ricordo il regolamento sulle unioni civili già nel 2013, anticipatorio di quanto oggi è di attualità , e il regolamento sul testamento biologico, le modifiche regolamento edilizio. Si è promosso inoltre il dibattito sui liberi consorzi durante l’iter della riforma con un Consiglio comunale aperto sul libero consorzio riforma che poi la regione non è neanche riuscita a condurre in porto perché le province sono in una gravissima situazione di stallo. Ricordo inoltre i Consigli comunale aperto sull’università, sul Muos, sul piano aziendale, e l’intervento risolutore con il Rettore di Catania per la partecipazione degli studenti ai progetti Erasmus, e la a promozione e votazione dell’ordine del giorno sulle ‘Aste giudiziarie’ trasmesso al parlamento e al capo del governo. Con la mia presidenza si è avviato e realizzato un forte momento riformatore con le modifiche regolamentari e statutarie che hanno consentito di razionalizzare e rendere meno costosa l’attività del Consiglio. In un momento molto delicato per l’eliminazione della provincia, rispetto a spinte di divisione, ho lavorato molto per tenere insieme i Comuni dell’ex provincia e per allargare ad altri comuni e mi sono fatto promotore della Consulta dei presidenti dei Consigli Comunali, di inviti formali ed incontri con altri Consigli Comunali e Comuni e l’adesione di Licodia Eubea è stato un valore aggiunto. Il rammarico è che tutto questo, a causa di una azione a carattere normativo mistificatrice e dannosa, sembra avere eroso tutto il capitale sociale che Sindaci e Presidenti di Consiglio avevano realizzato”.
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