Parte anche in provincia di Ragusa la campagna di Legambiente contro le trivellazioni petrolifere in vista del prossimo referendum. “Al referendum del 17 aprile vota sì per fermare le trivelle”. È questo l’appello lanciato da Legambiente per invitare gli italiani il 17 aprile a votare ed a far votare SI’. Solo così si potrà abrogare la norma, introdotta con l’ultima legge di Stabilità, che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa, come la VEGA A davanti alle coste iblee, di non avere più scadenze. “Il petrolio – dichiarano Claudio Conti e Natalia Carpanzano, del direttivo siciliano di Legambiente – è un’energia fossile ormai superata dalla storia, che causa inquinamento, dipendenza economica e conflitti, a discapito dei territori e delle risorse preziose come il turismo e la pesca. Per questo è indispensabile che il Governo rimetta in discussione la propria strategia energetica nazionale, abbandonando le fonti fossili, puntando su fonti rinnovabili, efficienza energetica, innovazione e investendo sui quei settori preziosi per l’economia nazionale come il turismo di qualità e la pesca sostenibile, espressione di ricchezza e forza dei territori italiani”. “Nella battaglia contro la deriva petrolifera, è fondamentale il contributo dei cittadini che sono a chiamati a votare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni “hanno evidenziato Antonino Duchi e Giorgio Cavallo, presidenti dei circoli di Ragusa e Modica”. Per questo Legambiente in questi 47 giorni di campagna referendaria, insieme a tante altre associazioni, si impegnerà e sarà in prima linea per informare i cittadini sul quesito, per portare al voto 25milioni di persone e vincere anche questa volta”. Per Legambiente è importante votare sì perché: 1) il petrolio è una superata ed inquinante fonte fossile. Tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 8 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40% di energia da fonti rinnovabili. 2) Per salvaguardare la vera ricchezza del mare italiano: turismo, pesca e biodiversità. Negli ultimi anni nella Penisola è cresciuto il turismo verde, segno che gli italiani vogliono riscoprire le bellezze paesaggistiche del territori. Il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri (muove il 30% dei turisti), ed è il secondo motivo di scelta, invece, (24,9%) dei turisti italiani. Un patrimonio importantissimo per l’economia italiana e degli altri Paesi mediterranei, il cui motore principale sono le bellezze naturali dei luoghi. 3) Per completare la realizzazione di un modello energetico pulito, rinnovabile, distribuito e democratico rispettando gli impegni che il nostro Governo ha preso alla conferenza di Parigi.
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.