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07/03/2016 -

Ambiente/

Legambiente lancia la campagna contro le trivelle

images (2)Parte anche in provincia di Ragusa la campagna di Legambiente contro le trivellazioni petrolifere in vista del prossimo referendum. Al referendum del 17 aprile vota sì per fermare le trivelle”. È questo l’appello lanciato da Legambiente per invitare gli italiani il 17 aprile a votare ed a far votare SI’. Solo così si potrà abrogare la norma, introdotta con l’ultima legge di Stabilità, che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa, come la VEGA A davanti alle coste iblee, di non avere più scadenze. Il petrolio – dichiarano Claudio Conti e Natalia Carpanzano, del direttivo siciliano di Legambiente – è un’energia fossile ormai superata dalla storia, che causa inquinamento, dipendenza economica e conflitti, a discapito dei territori e delle risorse preziose come il turismo e la pesca. Per questo è indispensabile che il Governo rimetta in discussione la propria strategia energetica nazionale, abbandonando le fonti fossili, puntando su fonti rinnovabili, efficienza energetica, innovazione e investendo sui quei settori preziosi per l’economia nazionale come il turismo di qualità e la pesca sostenibile, espressione di ricchezza e forza dei territori italiani”. “Nella battaglia contro la deriva petrolifera, è fondamentale il contributo dei cittadini che sono a chiamati a votare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni “hanno evidenziato Antonino Duchi e Giorgio Cavallo, presidenti dei circoli di Ragusa e Modica”. Per questo Legambiente in questi 47 giorni di campagna referendaria, insieme a tante altre associazioni, si impegnerà e sarà in prima linea per informare i cittadini sul quesito, per portare al voto 25milioni di persone e vincere anche questa volta”. Per Legambiente è importante votare sì perché: 1) il petrolio è una superata ed inquinante fonte fossile. Tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 8 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40% di energia da fonti rinnovabili. 2) Per salvaguardare la vera ricchezza del mare italiano: turismo, pesca e biodiversità. Negli ultimi anni nella Penisola è cresciuto il turismo verde, segno che gli italiani vogliono riscoprire le bellezze paesaggistiche del territori. Il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri (muove il 30% dei turisti), ed è il secondo motivo di scelta, invece, (24,9%) dei turisti italiani. Un patrimonio importantissimo per l’economia italiana e degli altri Paesi mediterranei, il cui motore principale sono le bellezze naturali dei luoghi. 3) Per completare la realizzazione di un modello energetico pulito, rinnovabile, distribuito e democratico rispettando gli impegni che il nostro Governo ha preso alla conferenza di Parigi.

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