Alle prime luci dell’alba di giovedì i Carabinieri di Modica hanno fatto scattare un blitz antiprostituzione ed hanno arrestato due modicani, Vincenzo Giannì, 57enne, pensionato e Rosario Pitino, 50enne, disoccupato, entrambi già noti alle forze di polizia. Infatti, a conclusione di un’articolata attività d’indagine condotta dai Carabinieri di Modica, il G.I.P. del Tribunale di Ragusa, dott. Giovanni Giampiccolo, su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, d.ssa Valentina Botti, condividendo a pieno le risultanze investigative fornite dai militari dell’Arma, ha emesso un’ordinanza di misura cautelare nei confronti dei due, responsabili del reato di concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I due indagati, secondo quanto accertato dai Carabinieri, gestivano una vera e propria rete di immobili, una pluralità di abitazioni site tra Modica, Marina di Modica, Ragusa e Siracusa delle quali ne avevano la disponibilità in qualità di proprietari o locatari e che concedevano in locazione a più persone affinché queste potessero darsi alla prostituzione. L’attività veniva svolta con carattere sistematico e ad un livello quasi imprenditoriale; gli immobili, circa una quindicina, venivano affittati a cifre alte lucrando sui guadagni delle prostitute e, dunque, favorendo e sfruttando l’attività del meretricio. Insomma, un giro di affari da decine di migliaia di euro, garantito dal frequente avvicendamento nelle varie abitazioni di persone dedite al meretricio, non solo donne ma anche trans. Il prezzo medio di locazione era di circa 50 euro al giorno. Molte delle prostitute erano sudamericane. I due arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Invece, per quanto riguarda gli immobili utilizzati per esercitare il meretricio, è stata avanzata richiesta di sequestro.