L’On. Andrea Maestri, accompagnato da Valentina Spata in qualità di referente territoriale di Possibile, ha visitato il comprensorio ibleo ed incontrato i cittadini all’interno di una giornata molto intensa. In mattinata un incontro cordiale ed intenso con la delegazione di lavoratori della Formazione Professionale. Al deputato nazionale è stata illustrata la tragica situazione in cui versa l’intero comparto: 9000 lavoratori hanno perso il posto di lavoro nell’indifferenza generale. Si tratta di un settore che si sarebbe dovuto riformare e che avrebbe potuto dare maggiore impulso allo sviluppo dell’isola e che invece è stato completamente smantellato dal Governo Crocetta e dal Pd. Pertanto, come concordato con i lavoratori, l’On. Maestri presenterà una interrogazione parlamentare per comprendere meglio quale futuro è destinato a questo settore e quali tutele ai lavoratori in questione. Nel pomeriggio, insieme a Valentina Spata e all’On. Massimo Artini di Alternativa Libera, ha visitato l’Hotspot di Pozzallo per analizzare da vicino le criticità e le prospettive di una struttura che attualmente ospita 142 persone tra cui 120 minori non accompagnati, la maggior parte dei quali provenienti dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio e dal Mali. L’On. Maestri, avvocato e specializzato in Diritto d’asilo, si è fermato a parlare con alcuni di loro i quali hanno evidenziato sin da subito il loro malessere e lo stato di abbandono in cui vresano. “L’Hotspot di Pozzallo – dichiara l’On. Maestri – è il purgatorio dolente dei minori stranieri non accompagnati. Bambini di 11 e 12 anni, o poco più, tutti a piedi nudi o con ciabatte infradito nella migliore delle ipotesi, con gli stessi vestiti per giorni e senza la possibilità di cambiare la biancheria intima. Poco cibo e di pessima qualità, niente da fare se non dormire e rimuginare sul dolore presente e sui pericoli scampati. Vite sospese in attesa che vengano riconosciuti diritti quali ad esempio quelli previsti dalla Convenzione di New York”. L’esasperazione di questi ragazzi, che da mesi sono rinchiusi in un centro non idoneo ad accogliere minori, ha portato ad una forma di protesta ed è capitato che uno di questi minori, ivoriano, abbia preso coraggio ed abbia raccontato all’On. Maestri di come sia rimasto ferito da colpi di manganello. “Questi bambini – continua l’on. Maestri – non dovrebbero essere neanche lì ma sono “parcheggiati” da giorni se non da mesi, in attesa di un percorso vero di accoglienza, di formazione, di protezione. C’è molto da fare e i Governi nazionale e regionale non possono lasciare le istituzioni locali e i cittadini di Pozzallo in balia degli eventi. C’è bisogno di risorse, di progetti virtuosi e di una gestione migliore di questi centri”.