Cosa portano nuovo cemento e speculazione edilizia senza una pianificazione razionale e moderna? Desertificazione del centro città e collasso dei servizi primari non adeguati allo spuntare delle nuove abitazioni. Una crescita insana, inutile e dannosa quella a cui è sottoposta Ragusa, e che comporta disagi soprattutto riguardo l’acqua. Ogni giorno vengono consegnate ai proprietari le villette costruite in zona peep, ma sono abitazioni solo in apparenza moderne ed efficienti poichè in realtà sono state progettate senza tenere conto delle tecniche ed esigenze contemporanee come ad esempio la diversificazione delle acque, il conservazione delle risorse piovane ecc…, e così ad ogni nuova casa con giardinetto, garage, tavernetta e mansardina da mettere in “moto” corrisponde un calo di acqua nella stessa zona o in quelle limitrofe. La rete non ce la fa, nè i serbatoi, nè le sorgenti, attivate e pensate quando la città era tale e non una maglia slabbrata e infinita. Quanta stupidità in questa folle crescita urbanistica! Uno scempio di cui non ci rendiamo conto e che invece uccide ogni giorno il senso di comunità, il commercio, il piacere di vivere tra la gente. Nessuna capoluogo d’Italia è ridotto in queste condizioni, con centinaia di negozi e abitazioni chiuse nel centro storico. Ragusa è stata assassinata da chi ha permesso negli ultimi dieci anni questo ulteriore allargamento antiurbano pur di fare arricchire i signori del cemento che hanno comprato terreni con quattro soldi e poi ottenuto i finanziamenti regionali. Questo è stato l’assassinio di Ragusa. Ora nelle zone alte si soffre la carenza d’acqua. Era inevitabile. Si dovrà aspettare che i serbatoi funghi si riempiano, che i ragusani si trasferiscano a Marina – dove l’amministrazione per fortuna ha trovato nuovi pozzi da cui attingere- e che il buon Dio mandi la pioggia. Da mesi non piove e sono previste poche gocce forse tra qualche giorno, e già si sa che l’estate sarà torrida. Nel frattempo il consigliere Morando raccoglie le lamentele. “E’ da circa due settimane che nelle zone alte di Ragusa, nel tratto terminale di via Ettore Fieramosca, nel primo tratto della strada che conduce a Santa Croce Camerina, si registrano disservizi di carattere idrico. Disagi soprattutto in due strade: via Ramelli e via Cultrone. Se c’è un problema tecnico – sottolinea Morando – come mai l’Amministrazione comunale non ci ha pensato per tempo a rimuovere tutti gli ostacoli esistenti? Ho il timore che le difficoltà, per i cittadini residenti in zona, siano appena all’inizio. Chiedo all’Amministrazione comunale di attivare i tecnici competenti e di verificare affinché ogni problema possa essere risolto nella maniera dovuta, senza intoppi che pregiudichino la normale erogazione idrica”.