Una presenza discreta all’interno delle aziende zootecniche ragusane. La loro è una manodopera ricercata. Un lavoratore su due è di origine indiana. Perché gli indù considerano sacri la vacca e il vitello e ritengono che accudire e venerare le vacche porti alla beatitudine. Sono duecento i lavoratori indiani che prestano il loro servizio nelle aziende zootecniche del ragusano. Venticinque mila capi bovini da latte, centocinquanta milioni di litri di latte annui prodotti (il 60% del totale siciliano). Una comunità molto coesa che vive e lavora all’interno delle aziende con gli alloggi, in buone condizioni, ricavati all’interno del posto di lavoro. “Vivono in simbiosi con l’animale – racconta Gianni Campo, presidente dell’associazione allevatori – e conoscono molto bene le abitudini di ogni singolo animale. Le donne si dedicano alla sala mungitura, con particolare cura e dedizione, gli uomini ai lavori più pesanti con la pulizia e la cura degli animali in stalla. Si deve conoscere ogni singolo aspetto dell’animale dal punto di vista sanitario e prestare la massima attenzione alla fase della mungitura”. Jaspal Smgl da dieci anni lavora in Italia. In questa fase sostituisce il fratello che è dovuto rientrare, per alcuni giorni, in India. “E’ un lavoro che mi appassiona –spiega – in India accudivo gli animali, in un allevamento decisamente più piccolo. Nel nostro paese le vacche vengono allevate solo per la mungitura e il conferimento del latte alle industrie di trasformazione per la produzione di formaggi a pasta filata e yogurt. La vacca, poi, nella fase di invecchiamento e quando non produce più latte viene considerata fuori produzione ma non viene assolutamente macellata”. Nelle città indiane i bovini vagano in libertà rachitici e affamati, nutrendosi spesso di spazzatura o dell’unico cibo di origine vegetale che trovano. Le grandi metropoli ne prevengono ormai il passaggio e lo stazionamento nelle zone centrali tollerandoli solo nei dintorni dei templi. Anime pie e organizzazioni religiose fondano luoghi di ricovero per gli animali anziani, malati o semplicemente senza padrone. “la nostra alimentazione si basa su essenze vegetali frutta e verdura – conclude Jaspal Smgl – ma una buona tazza di latte appena munto non manca mai”.