La Cgil di Ragusa, esprime profondo dispiacere, sbigottimento e condanna per la morte di Sara, bruciata viva a 22 anni dall’ex fidanzato; già 55 femminicidi dall’inizio del 2016, più di una donna ogni 3 giorni uccisa per mano dell’uomo che le sta o stava accanto. Una tragedia immane, un fenomeno la cui frequenza e costanza rischia di essere considerata inconsciamente normalità. La Cgil già presente nelle scuole per sensibilizzare le ragazze e i ragazzi a questa problematica, oggi più che mai intende perseverare nel progetto. “La Cgil di Ragusa esprime altresì preoccupazione per la giovane età e l’atteggiamento tenuto dai due ragazzi i quali seppur intimoriti da un intervento diretto, avrebbero almeno potuto allertare le forze dell’ordine; questo atteggiamento, commentano Peppe Scifo, segretario generale e Valeria Firrincieli, membro di segreteria con delega alle politiche di genere, designa un mancato senso di comunità, di solidarietà, di capacità di guardare agli altri, ai loro bisogni e di dare significato collettivo al dolore. La desensibilizzazione, questa sorta di anestesia sociale deve essere un segnale di allarme per noi adulti e per le istituzioni tutte, dalla famiglia alla scuola, agli enti pubblici, agli educatori, ai luoghi di ritrovo di queste generazioni a cui oggi solo una avveduta e consapevole azione di sistema può ridare un ruolo, investirli di responsabilità; loro stessi chiedono partecipazione e strumenti per sentirsi utili a se stessi e alla comunità”.
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